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E' la nipote del Duce, si chiama Rachele come la moglie di Mussolini (sua nonna), ed è la consigliera che ha ottenuto il maggior numero di preferenze a Roma nella lista Fratelli d'Italia (oltre 8.000).
E il fascismo? "Mai fatto il saluto romano, mi hanno votato per quel che posso fare per la città", spiega. In un'intervista a Repubblica, racconta com'è convivere con un cognome così "pesante": "Ho imparato sin da bambina. A scuola mi additavano, ma poi è venuta fuori Rachele e la persona prevale sul proprio cognome, per quanto pesante. Ho molte amiche di sinistra. Una ha certamente votato per me".
Poi descrive il rapporto con suo padre: "Un jazzista importante. Mi ha educato alla tolleranza", e quello con la storia della sua famiglia, definendosi una "persona equilibrata".
Prende le distanze da "pose colorite" , a proposito dell'inchiesta di Fanpage su Fidanza e Lavarini di Fratelli d’Italia, ed esaltazione del Ventennio: "Mi hanno sempre lasciata perplessa", e sul fascismo preferisce non dilungarsi: "Per affrontare l'argomento dovremmo parlarne fino a domani mattina. Preferisco discutere della città di Roma".