“Ci rivolgiamo soprattutto a tutti i cittadini e le cittadine che ci hanno votato per un grande grazie. Sentiamo la responsabilità di questo patto leale, di fiducia tra noi e la città e con coraggio continueremo quello che abbiamo più volte dichiarato di voler fare, inaspettati e disobbedienti sempre. Questa è solo la fine della campagna elettorale, non del progetto che camminando e chiedendo abbiamo portato e spiegato ovunque in questa città”. 

Queste le parole di Marilena Budroni, candidata Sindaca di Sassari per Autodeterminatzione che aggiunge: “Un progetto che continueremo a migliorare e integrare, aperto e dialogante, perché #évvivalacittà crede nella forza del dialogo e della ragione. Davanti a noi abbiamo spazio tempo e idee, ma sopratutto persone che ci guardano e che chiedono di continuare a muovere un'onda grande, che ha già fatto una piccola rivoluzione”. 

Secondo il suo punto di vista, “Le elezioni comunali hanno fatto emergere un fronte di cittadini e cittadine che hanno coraggio, si alzano in piedi e dichiarano la loro disobbedienza, che hanno voglia di credere che si possa fare e generare una politica inclusiva, che valorizza le differenze e le multiculturalità, che vuole generare lavoro e dignità, occasioni di realizzazione di progetti di vita, senza lasciare indietro nessuno. In piedi e a testa alta, rivendichiamo tutto, anche gli errori: da qui ripartiamo e da qui continueremo sempre più inclusivi e attenti alle differenze, alle cose concrete della vita di questa città e non solo”.

“Abbiamo affrontato – queste ancora le sue parole – questa campagna elettorale autofinanziata, senza dover chinare la testa davanti a nessun potentato, senza dover scendere a nessun compromesso se non quello del rispettare le cose dette e scritte nel programma. Abbiamo sfidato e continueremo a farlo l’immobilismo cieco e sordo di una politica di destra e centro sinistra che da 20 anni paralizza colpevolmente la vivacità e le intelligenze di questa città, lasciando indietro i più indifesi, i giovani, le donne”. 

“Vogliamo abbattere – ha sottolineato Budroni – gli steccati della politica del buonsenso, del senso comune di destra e di un centro sinistra che rincorre e spesso supera la destra, della politica al maschile, del crocefisso e del rosario agitati come una bandiera, un passaporto. Simboli che servono a nascondere la pochezza di idee e di prospettiva per tutti, che negano la politica come strumento per il bene comune, per affermare che è meglio lasciar governare chi da sempre governa e che chiunque provi a uscire dal cammino segnato è inadeguato”. 

“Noi rivendichiamo – ha rimarcato – questa inadeguatezza e la vogliamo trasformare in forza dirompente per elaborare pensiero e azione di governo. Abbiamo orizzonti vasti difficilmente contemplabili da questo centro sinistra. Vogliamo continuare e organizzare il non organizzato, guardare a chi nel mondo sta disobbedendo alla rassegnazione, a politiche neoliberiste sanguinarie di guerra, colonizzazione e sfruttamento, per generare una comunità viva e attenta alle fragilità, alle difficoltà di molti cittadini e cittadine”. 

“Vogliamo dialogare con i giovani – ha specificato Budroni –, che hanno creduto e credono in noi perché si sono riconosciuti nel nostro programma. Vogliamo l’autodeterminazione delle coscienze, dei popoli, delle comunità e per questo i comitati di quartiere le associazioni e tanti comitati di cittadini e cittadine saranno punti di riferimento per il nostro progetto di città. Noi vogliamo tutto, lavoro, dignità, diritti per tutti, una città bella, accogliente, europea, aperta la mondo e alla multiculturalità e per questo lavoreremo. Da ora in poi. Vogliamo – ha concluso –  il pane ma anche le rose e nessuno potrà fare finta che non esistiamo”.