Strascichi polemici dopo il congresso tenutosi ad Arborea. Christian Solinas è stato confermato per acclamazione segretario nazionale, mentre sulla scelta del presidente non sono mancate le tensioni. Prima dell’elezione, oltre alla candidatura dell’uscente Antonio Moro, è spuntata quella del vicesegretario uscente Quirico Sanna, sostenuta dai consiglieri regionali Gianni Chessa e Piero Maieli, poi ritirata dopo alcune contestazioni. Solo a quel punto Moro è stato rieletto presidente per acclamazione.

“A seguito delle conclusioni a cui si è addivenuti quest'oggi, alla fine dei lavori Congressuali del Partito Sardo d'Azione, è con rammarico che, gli On. Maieli e Chessa, intendono sospendere momentaneamente l’attività politica all’interno del partito” si legge in una nota diffusa dai due consiglieri regionali. “Sin dall'inizio dei lavori congressuali di ieri, insieme al collega in Consiglio Regionale, On. Gianni Chessa, e molti altri tesserati, abbiamo mostrato numerose perplessità circa la riconferma della classe dirigente del partito. Classe dirigente cieca, poco democratica e priva di responsabilità politica” si legge ancora.

“Nella giornata odierna, abbiamo assistito ad un Congresso che lascia l'amaro in bocca, composto da una classe dirigente che, non ha fatto tesoro dalla recente sconfitta elettorale, non ha preso coscienza dell'attuale contesto politico, che non si è domandato il perché molti dei suoi tesserati, uomini validi e competenti hanno lasciato il partito, classe dirigente che rifiuta il confronto, il rinnovamento; una classe dirigente priva del senso di democrazia, responsabilità politica, morale e intellettuale. Un Partito, in balia della c.d. “vecchia guardia”, che rifiuta il confronto e il rinnovamento, che vuole distruggere e non costruire. Siamo certi di rappresentare una parte fondamentale dei sardisti che, anche grazie al personale risultato ottenuto alle recenti elezioni, vuole ed ha cercato durante tutti i lavori congressuali, di proporre une tesi alternativa alla continuità, alternativa a quella di chi ha perso confronti elettorali e credibilità” proseguono Chessa e Maieli.

“Il malcontento e il dissenso che noi oggi esprimiamo, non è il dissenso di pochi. Siamo certi che in un futuro, non molto lontano, anche altri sardisti, ispirati dal nostro stesso senso del dovere politico, prenderanno coscienza che il Psd'Az è un partito che deve essere rinnovato e ci seguiranno, per far capire, prima di tutto ai sardi che, noi non abbiamo mai agito e mai lo faremo, per ottenere e spartire prebende. In virtù di quanto espresso, l'On. Maieli e l' On. Chessa, sospendono momentaneamente la loro attività all'interno del partito, in attesa di chiarimenti su quanto successo in questo amarissimo week-end, necessitando di un momento di confronto con i cittadini che ci hanno dato fiducia e hanno creduto in noi e nel Partito che rappresentiamo, convinti che, la nostra riflessione sia utile a far acquisire i giusti stimoli, per percorrere la strada del rinnovamento e cambiamento” concludono.