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"Chi pretende lealtà deve essere il primo a garantirla". Così Domenico Gallus, consigliere regionale eletto nella lista di Sardegna 20Venti, a margine di una conferenza stampa sulla gestione autonoma del servizio idrico di alcuni Comuni della Sardegna aderenti al Gasi (Gestione autonoma servizio idrico).
Dei sette assessorati ancora da assegnare, a uno (l'Industria) dovrebbe approdare proprio una figura espressa dal movimento fondato da Stefano Tunis. Ma, come dimostrano le parole di Gallus, il futuro di Sardegna 20Venti, almeno nella sua organizzazione in Consiglio regionale, è in bilico.
Lo stesso Tunis si è infatti iscritto al gruppo Misto. E dal giorno dopo il voto del 24 febbraio i due consiglieri Gallus e Pietro Moro sono entrati in rotta di collisione con l'ex azzurro proprio sulla paternità della scelta dell'assessore espresso dal movimento.
"Noi per adesso non siamo iscritti a nessun gruppo - dice Gallus - lo faremo martedì e io mi auguro con tutte le mie forze che sia Sardegna 20Venti".
Se così non fosse, il sindaco di Paulilatino e Moro lavoreranno per costituirne uno nuovo, perché "una o due adesioni tecniche si trovano sempre". Quanto all'ipotesi di un gruppo con i due consiglieri di Sardegna Civica (Roberto Caredda) e di Fortza Paris (Valerio De Giorgi), Gallus ribadisce che "ad oggi mi sento di Sardegna 20Venti fino a prova contraria, anzi continuerò nella mia lotta perché Sardegna 20Venti abbia i suoi tre consiglieri regionali con una rappresentanza in Giunta".
In un modo o nell'altro Gallus e Moro potrebbero avere voce in capitolo sulla nomina di almeno uno dei sette assessori mancanti. "Noi siamo a disposizione della volontà del presidente e a favore di un decollo sereno di questa legislatura, perché da sindaci sappiamo cosa vuol dire avere il Consiglio che ti fa lavorare in santa pace. Se poi - conclude - il presidente vorrà metterci a disposizione qualche competenza specifica, noi abbiamo i nomi da fare, anche di una donna se il governatore ce lo chiede".