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Il divieto di assumere coniugi, conviventi e parenti fino al quarto grado nei gruppi consiliari non è stato eliminato, ma rimane in vigore. La recente modifica normativa ha eliminato una ripetizione della stessa disposizione, che era presente in due punti distinti dello stesso articolo di legge.
la frase ", che non può essere coniuge o
convivente more uxorio di uno dei consi-
glieri regionali in carica nella legislatura
nella quale l'incarico è conferito, né ave-
re con questi un grado di parentela o di
affinità entro il quarto grado," è soppres-
sa;
Una norma prevista in due commi
Nella legge regionale n. 2 del 2014, il divieto di assunzione di parenti nei gruppi consiliari era previsto in due diversi commi dello stesso articolo. La legge recentemente approvata dal Consiglio regionale ha soppresso uno di questi due riferimenti, lasciando inalterata la norma che vieta le assunzioni di familiari nei gruppi politici.
Il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha chiarito che questa modifica è stata fatta per evitare ridondanze e garantire maggiore chiarezza normativa. La disposizione è ora contenuta unicamente nel comma 7 quinquies dell’articolo 9 della legge regionale n. 2 del 2014, così come modificata dall’articolo 2, comma 8 della nuova legge.
Cosa dice la norma?
La legge conferma che i dipendenti dei gruppi consiliari, sia quelli in comando che quelli assunti con contratto a tempo determinato, non possono essere coniugi, conviventi o parenti fino al quarto grado di un consigliere regionale in carica.
La soppressione di uno dei due commi non ha quindi cambiato la sostanza della regola, ma ha solo eliminato una duplicazione nel testo normativo.
Nessun cambiamento sulle assunzioni nei gruppi consiliari
Con questa precisazione, si conferma che il Consiglio regionale non ha introdotto alcuna modifica sulle regole per l’assunzione del personale nei gruppi politici: il divieto di assumere parenti resta in vigore, semplicemente ora è previsto in un unico punto della legge, anziché in due.
Le precisazioni di Michele Ciusa capogruppo del M5S Sardegna
"La legge alla quale si fa riferimento è la nuova legge che modifica la precedente norma sulla stessa materia, quella del 2014, eliminando uno specifico comma. Peccato che quel comma, quella parte di testo quindi, si ripetesse due volte e semplicemente è stata eliminata una ripetizione - spiega Ciusa -. Con questa legge si interviene sulle modalità di acquisizione e gestione del personale alle dipendenze dei gruppi consiliari. Toglie i fondi ai gruppi e li sposta ad altri uffici che faranno poi i dovuti controlli. Abbiamo deciso quindi che la gestione economica passi all’amministrazione e non più ai partiti. Il divieto di assumere parenti era riproposto due volte e abbiamo semplicemente eliminato un comma, 8 dell’articolo 2, che veniva riproposto. E non bisogna dimenticare che, prima della legge regionale, c'è pur sempre una legge statale che specifica come questo genere di pratiche non si possano fare. Il divieto è previsto dalla legge 174 del 2012. Inoltre, è stato inserito un inciso nella nuova legge che estende il divieto anche al tempo determinato. Quindi, la legge vale sia per i comandi che per i contratti a tempo determinato. Facciamo chiarezza una volta per tutte: non si possono assumere congiunti, conviventi e parenti stretti negli uffici dei gruppi politici in consiglio regionale. Non lo si poteva fare prima dell'approvazione della nuova legge, tantomeno adesso. Il M5S, per storia e valori, non lo avrebbe mai permesso”.