I lavori del Consiglio regionale sul ddl 45 sulle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile continuano a procedere lentamente. Oggi si è iniziato l'esame del primo articolo dei cinque totali della norma e dei relativi emendamenti. La minoranza ha adottato un approccio ostruzionistico di stampo parlamentare: il centrodestra sta richiedendo votazioni segrete su una serie di emendamenti soppressivi, rallentando così i tempi con appelli nominale. Nonostante le inevitabili bocciature, la maggioranza mantiene la posizione concordata durante i recenti vertici presieduti da Todde. Tuttavia, non è escluso che l'opposizione possa intraprendere ulteriori azioni, più o meno eclatanti.

Durante il dibattito, Fausto Piga (Fdi) ha espresso chiaramente la sua posizione.: "La discussione si svolge nel peggior clima politico possibile - ha esordito - i nostri tentativi di avviare un percorso unitario sono falliti. Doveva essere la battaglia di tutti i sardi voi siete riusciti a fare arrabbiare tutti, i 210mila sottoscrittori della legge Pratobello 24 e tutti i sardi che vogliono una transizione energetica allontanando gli speculatori". La critica è sempre quella: non aver aperto nemmeno uno spiraglio a chi ha firmato la legge di iniziativa popolare.

La settimana scorsa, i consiglieri Fi avevano esposto striscioni a favore della legge di iniziativa popolare, originariamente proposta con il numero 3/XVII in commissione dal sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu. Successivamente, la proposta è stata trasformata in emendamenti per garantirne l'inclusione nel dibattito parlamentare. Attualmente, c'è la possibilità che i consiglieri occupino l'Aula al posto dei rappresentanti del coordinamento dei comitati, i quali non sono stati autorizzati ae entrare nel palazzo e che stanno spingendo per un'immediata discussione congiunta della proposta popolare. Durante i recenti eventi, manifestanti hanno interrotto un presidio sotto il palazzo e le donne hanno occupato le tribune del pubblico per poco più di 24 ore. Oggi, alcuni portavoce rimangono fuori dal palazzo in attesa di dialogare con i capigruppo, la cui riunione potrebbe tenersi già domani o giovedì.

Sciopero della fame e proteste: il ddl 45 sotto pressione

Nel frattempo, è stato annunciato che il presidio di protesta di fronte al palazzo di via Roma riprenderà domani alle 9.30 e proseguirà fino alle 22.30 di giovedì. Inoltre, l'avvocato Michele Zuddas, portavoce della rete che è in sciopero della fame da quindici giorni, ha chiarito la sua posizione e si sta preparando ad azioni concrete, come la richiesta di un referendum abrogativo: "Una legge che viene approvata non è detto che rimanga legge per sempre, ci sono diversi strumenti per cui questa norma può anche essere ritirata una volta approvata. Noi ci stiamo attrezzando anche in questa direzione, non escludiamo nessuna lotta politica".