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“Basta con il ‘ce lo chiede l’Europa’, la Sardegna ha diritto alla continuità territoriale”.
È questo il pensiero del deputato sardo e coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, espresso ieri alla Camera.
“Abbiamo preso atto – ha aggiunto l’esponente azzurro – dell’annunciata proroga per l’attuale regime, ma non possiamo essere soddisfatti: questa scelta sarebbe dovuta arrivare molto prima per non arrecare un danno alle imprese isolane per via delle disdette o delle mancate prenotazioni per la stagione turistica. È gravissima invece la risposta della ministra alle mie richieste di chiarimenti su Olbia. È gravissimo che non sappia neppure di che cosa parla e che risponda a vanvera, millantando una proroga che sullo scalo gallurese non c’è, e purtroppo non può esserci, proprio per le note vicende di Air Italy”.
“Il procedimento – a suo modo di vedere – e tutt’altro ed è inqualificabile tanta superficialità di fronte ad una vera e propria ‘bomba sociale’ per la Sardegna. Ora chiediamo al Governo di accelerare per la parte di competenza il varo dei nuovi bandi e ribadiamo la necessità di richiamare Bruxelles al rispetto delle sue stesse regole: è il regolamento comunitario 1008/2008, infatti, a stabilire che si possa realizzare la continuità aerea quando le rotte sono essenziali per lo sviluppo economico e sociale della Regione. Viviamo in un’isola – ha sottolineato il forzista-, non credo che ci sia bisogno di grandi spiegazioni sul punto”.
“La Sardegna – ha sottolineato Cappellacci ha già subito nel 2014 lo scellerato taglio delle rotte per Bologna, Verona, Napoli e Torino. Bisogna sostenere con determinazione un modello che assicuri una vera continuità tra territori, che garantisca il diritto alla mobilità dei sardi e al contempo renda più facilmente accessibile la nostra isola anche ai non residenti, per rimuovere quelle barriere che limitano il mercato cui si rivolgono le imprese della nostra Regione. Non è accettabile che si faccia anche un solo passo indietro rispetto alla continuità territoriale varata da noi nel 2013. Bisogna lavorare per ampliarla, non per ridurla ancora una volta ai minimi termini”.
“Avremmo voluto sentire parole più nette anche sulla vicenda Air Italy – ha concluso – e che andassero nella direzione di garantire la continuità aziendale per salvaguardare i posti di lavoro attualmente in pericolo. Anche su questo punto la risposta del ministro è deludente. Auspichiamo che ci sia un’inversione di rotta e che in collaborazione con il Mise si operi per una soluzione positiva della vertenza”.