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Coprifuoco in Italia alle 23 o a mezzanotte, riaperture e possibile allentamento di misure e regole anti covid. Sono questi i principali temi sul tavolo della cabina di regia che si riunirà oggi a Palazzo Chigi. Attese in giornata anche news sui parametri, con la possibile introduzione dell'indice Rt ospedaliero per definire i cambi di colore tra zona rossa, arancione e gialla. Intanto, con i dati sui contagi in netto miglioramento, aumenta il pressing delle regioni. Soprattutto sul coprifuoco, che sarà probabilmente portato alle 23 o alle 24.
"Con dati in miglioramento possiamo allentare e poi superare il coprifuoco", ha confermato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la sua visita agli Internazionali di tennis in occasione della finale. "È bello rivedere il pubblico in sicurezza ad una manifestazione sportiva. Possiamo proseguire con ragionata fiducia nel percorso di graduali riaperture delle altre attività, mantenendo ancora la necessaria prudenza", ha evidenziato il ministro, sottolineando che "questo è possibile proprio grazie alle misure adottate in questi mesi e ai comportamenti corretti della stragrande maggioranza delle persone e, naturalmente, grazie alla campagna di vaccinazione che è la leva fondamentale per aprire una nuova stagione nel Paese".
I numeri andranno sempre meglio", ha detto il sottosegretario Pierpaolo Sileri. "Da domenica scorsa abbiamo due milioni in più di italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e un milione in più che ha completato il ciclo vaccinale. Significa che stiamo superando il virus, finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo".
Intanto, tra le forze della maggioranza non è solo la Lega a chiedere a gran voce di rivedere o cancellare il coprifuoco. Sul punto, è netta anche la posizione del M5S e del ministro Luigi Di Maio, che ieri ha detto a chiare lettere: "E' il momento di superare il coprifuoco".
"Il bollettino ci consegna dei dati in netto miglioramento. Per la prima volta da ottobre le vittime scendono sotto quota 100 e i contagi si fermano a circa 5700 positivi", ha evidenziato Di Maio riferendosi ai dati di domenica, che registrano 5.753 nuovi contagi e 93 morti nel Paese. "Lo dobbiamo fare -ha sottolineato- anche per diventare davvero attrattivi per i turisti stranieri e permettere ai nostri ristoratori e commercianti di lavorare al meglio, così da sfruttare il potenziale della stagione estiva e rimettere in moto l’economia del Paese".
A proposito di ristoranti, tra le ipotesi al vaglio vi è anche quella di una possibile riapertura anche al chiuso. Ieri si è svolta una riunione in zoom del ministri M5S alla presenza di Vito Crimi, dei capigruppo di Senato e Camera Ettore Licheri e Davide Crippa e del sottosegretario Pierpaolo Sileri. E' emersa una posizione unanime che, "prendendo atto dell’andamento della campagna vaccinale e del netto miglioramento del quadro epidemiologico, porta a chiedere l’anticipazione dell’apertura di molte attività e il superamento del coprifuoco alle 22", hanno riferito fonti di governo grilline.
"Dalla riunione di domani ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all’aperto e al chiuso, di giorno e di sera! Fidiamoci degli Italiani", ha scritto su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini con l'hashtag #nocoprifuoco.
Anche Forza Italia spinge in questo senso: "Coprifuoco almeno alle 24, per poi essere presto abolito; aperture vere per tutti gli altri settori che aspettano una data per ripartire; accelerazione sul green pass, da usare ovunque per eventi, concerti, discoteche, e altro ancora. Il Paese è pronto a tornare alla normalità, e gli italiani sapranno meritare la fiducia che daremo loro", è la linea dettata per il partito da Roberto Occhiuto, capogruppo alla Camera dei deputati.
Su una cosa, concordano anche i tecnici: i numeri sui contagi consentono un allentamento delle misure. "L’evoluzione dei numeri di queste ultime 3-4 settimane è decisamente incoraggiante; per quanto 93 morti siano un numero che artiglia le nostre coscienze non si può non sottolineare che era dal 20 ottobre che non avevamo un numero di decessi inferiore alle 100 unità. Anche rispetto al rapporto tra tamponi positivi e tamponi effettuati è tutta la settimana che siamo sotto il 3%, nella giornata di ieri addirittura il rapporto era 2.2%”, è l'analisi di Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che fa su Rai3.
Sulle istanze che porterà oggi in cabina di regia, Locatelli ha aggiunto: “Se il Presidente del Consiglio mi convocherà cercherò di offrire, come al solito, un servizio per quel che riguarda una valutazione di fattibilità tecnica rispetto alle tematiche che vorranno essere intercettate nelle decisioni del presidente e dei ministri che lo affiancano nella cabina di regia. Le tematiche fanno riferimento all’allargamento del limite per la restrizione dei movimenti, il cosiddetto coprifuoco. Io credo che l’approccio di gradualità e progressività che il presidente del Consiglio ha sottolineato sia stata la carta vincente per non vedere i numeri crescere in maniera incontrollata e dovrà rappresentare la stella polare anche per le decisioni dei prossimi giorni".
Per quanto riguarda i parametri, le regioni nei giorni scorsi hanno chiesto di tenere in considerazione l’indice Rt ospedaliero e di abolire il sistema a colori per introdurre il sistema a zone di rischio legato all’incidenza: 50 casi per 100mila sarebbero indicatore di rischio basso, 150 casi per 100mila abitanti sarebbero rischio medio. Al di sopra della soglia, si passa al rischio alto.