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La deputata cagliaritana Emanuela Corda è fra gli espulsi dal M5s per non aver seguito la linea del partito votando contro la fiducia al governo Draghi. L'esponente pentastellata, dopo aver ricevuto la comunicazione, non ha risparmiato aspre critiche al reggente del Movimento Vito Crimi.
"Caro reggente infinito - così si rivolge a Crimi in un post pubblicato su Facebook -, come sono lontani i tempi nei quali ti presentavi alle consultazioni col PD insieme alla Lombardi con quei sorrisetti da presa per i fondelli, sbandierando la tua coerenza contro i dinosauri dal sistema!".
"Oggi, attaccato alla poltrona del comando come un mitilo allo scoglio, cambi le regole, decidi le alleanze territoriali senza confrontarti, fai e disfi a dispetto del codice etico, del contratto sottoscritto con i cittadini che ti hanno consentito di stare lì e persino delle più elementari regole di civile convivenza tra persone. Attacchi vilmente i tuoi compagni di viaggio e sorridi ai poteri che tanto hai dileggiato per anni. Le tue MINACCE mi fanno sorridere. Il NULLA non può espellermi da NULLA".
E ancora, allegando la lettera nella quale le si comunica l'espulsione: "Il mio collega capogruppo alla Camera, mi ha inviato questa letterina d’amore nella quale mi comunica la volontà del suo “mandante”, il reggente eterno Crimi, di espellermi dal Gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, per aver compromesso - a suo dire - l’immagine del Gruppo pregiudicandone l’azione politica. Infine mi contesta di non aver “obbedito” alla volontà degli iscritti. Iscritti che come tutti ben sanno si sono sentiti in larga parte traditi dall’evidenza dei fatti che non corrispondeva minimamente ai termini del quesito posto, mancando tra l’altro le essenziali informazioni utili alla valutazione".
"Posto che risponderò a tali contestazioni a tempo debito, ritengo al contrario che chi stia pregiudicando l’immagine del gruppo e del progetto sia invece chi ci ha condotti a questo punto di non ritorno. Infilandosi in una “ammucchiata” commissariata, con gli stessi fautori del complotto ai danni del Presidente Giuseppe Conte, dopo aver fallito tutte le trattative precedenti. Io ricordo il primo comunicato del reggente Crimi all’indomani della proposta di Mattarella per Draghi, ove dichiarava che il Movimento non avrebbe sostenuto il Governo Draghi. Crimi diceva “o Conte o voto!”. Oggi parla di responsabilità dando fiducia a Draghi e chiedendo a noi di fare i saltimbanchi abdicando a tutti i valori e non mantenendo fede al patto con gli elettori. Ma allora quando fece quel comunicato contro il governo Draghi la responsabilità non esisteva? Beata coerenza!!! Quanto valgono le azioni e le parole di chi cambia idea ogni cinque minuti? Fate voi".