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Si potrà raccogliere il foraggio, si potranno tosare le pecore e si potrà estrarre il sughero. A ribadirlo è stata l’Assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia
Per quanto riguarda la coltivazione dei foraggi, compresa la fase di raccolta e conservazione degli stessi, risulta inserita tra le attività consentite dal Dpcm del 22 marzo 2020. Sono incluse, anche, “le altre attività di supporto alle produzioni animali” che prevedono la tosatura delle pecore.
L’estrazione del sughero è stata recentemente consentita dal Dpcm del 10 aprile 2020 che ha esteso l’elenco delle attività consentite alla silvicoltura e altre attività forestali (codice Ateco 02.10.00), tra cui è sicuramente ricompresa quella del settore sughericolo.
“Dovrà comunque essere svolta – ribadiscono dall’Assessorato – nel rispetto della legge regionale 4 del 9 febbraio 1994 e in particolare dall’articolo 27, commi 1,2 e 3, che pone in capo al Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione la competenza autorizzativa in materia. Il periodo di estrazione è fissato, ordinariamente, dal primo maggio al 30 settembre e può essere modificato con decreto dell’assessore regionale della Difesa dell’ambiente. Il Dpcm del 10 aprile ha inserito tra le attività consentite anche la fabbricazione dei prodotti della lavorazione del sughero (codice Ateco 16.29.19), assicurando in tal modo la piena operatività dell’intera filiera”.
“Pertanto – ha concluso l’assessore Murgia – non sussistono fattori ostativi all’esercizio delle attività richiamate anche se, come ogni attività in questo periodo, è necessario il pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale previste dalle ordinanze delle autorità e va raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione individuale, come guanti e mascherine. Prima dell’avvio delle attività è inoltre necessario verificare la presenza di eventuali misure restrittive adottate a livello locale”.