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La Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato una nuova interrogazione al al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu per chiedere quali sino le intenzioni “Dell'amministrazione in merito alle procedure concorsuali riservate al personale non dirigenziale, in modo da superare il precariato nelle pubbliche amministrazioni”.
“Reputo possa essere una scelta giusta ed importante – sottolinea l’esponente pentastellata – quella di indire dei concorsi riservati al personale non dirigenziale, in numero non superiore al 50% dei posti disponibili, che chiaramente risultino possedere i requisiti previsti dalla legge”.
“Per risultare idonei – ha rimarcato la Cuccu – il candidato deve risultare titolare di un contratto di lavoro flessibile presso l'amministrazione che bandisce il concorso. In più, deve aver maturato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni di contratto, anche non continuativi ma svolti negli ultimi otto anni, ovviamente presso l'amministrazione che il concorso lo ha bandito. Questa operazione è pensata per incidere sul superamento del precariato e sulla valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato”.
“Visto che – queste ancora le sue parole – da quanto emerge dalle conclusioni del direttore generale dell'AO Brotzu, sono complessivamente trenta le persone in possesso dei requisiti adatti (tra l’altro ognuno con le sue specificità). Visto che si è appresa la notizia che le procedure concorsuali riservate al personale in oggetto, da stabilizzare con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, parrebbero a tutt'oggi non essere state bandite.
“Ritenuto necessario ed urgente provvedere in merito all’assunzione di personale sanitario nelle strutture ospedaliere che ne sono prive, chiedo – ha concluso la Cuccu – di conoscere le posizioni in merito dell'amministrazione regionale, di sapere il termine entro il quale tali procedure si concluderanno e per quali qualifiche professionali ed infine se non ritengano di dover provvedere quanto prima anche alla luce dell'emergenza sanitaria Coronavirus”.