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Ricucire il rapporto con il personale degli ospedali, con la popolazione, co in sindaci e le amministrazioni per dare supporto ai sardi in questo momento di emergenza legato alla diffusione del Coronavirus.
È questa la richiesta che arriva dalla Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori indipendentisti, che aggiungono: “È già tempo di progettare rimedi al vuoto economico provocato dalla chiusura temporanea di tante attività imprenditoriali. Per questo abbiamo allo studio alcune misure che, declinate secondo le esigenze e peculiarità di ogni Comune, permetteranno ai municipi di sostenere le produzioni e le professioni del territorio colpite dal Covid-19 e dalle restrizioni conseguenti. Nei prossimi giorni invieremo un elenco dettagliato di tali misure ai nostri membri e a chiunque altro voglia trarne spunto per la propria azione concreta di governo. Forniremo, anche, alcune ipotesi di lavoro per un futuro economico basato su presupposti differenti da quelli che hanno mosso il nostro mondo imprenditoriale fino ad oggi”.
“Si dice da più parti che questo non è il momento delle polemiche inutili. Siamo d’accordo. In questo momento, come amministratori, – concludono – dobbiamo concentrarci sulla cura e sopravvivenza dei nostri compaesani e concittadini. Ma è sicuramente l’occasione in cui riprendere la riflessione sul costo della dipendenza dei sardi e della Sardegna dalle scelte di un governo che siede a Roma, lontano dall’Isola. Come i fatti hanno dimostrato, molte fondamentali decisioni di queste settimane dovevano essere prese a Cagliari, con modi e tempi nostri, incompatibili con i modi e i tempi della politica statuale italiana”.