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La riapertura dell’Anno scolastico è ormai alle porte e l’aumento dei contagi anche in Sardegna pone serie questioni in ordine alla sicurezza e alla tutela della salute nel posto di lavoro.
Lo scorso 7 agosto il Ministero della Salute ha indicato, con una propria circolare, le modalità per l’effettuazione dei test sierologici su base volontaria sul personale docente e non docente delle scuole pubbliche, statali e non statali, paritarie e private di tutto il territorio nazionale. Numerose Regioni, dalla Lombardia alla Sicilia passando per l’Emilia Romagna e la Toscana, hanno successivamente fornito ulteriori istruzioni e chiarimenti per raccordare tutti i soggetti coinvolti nella massiccia campagna di screening, istituzioni scolastiche, medici di medicina generale, laboratori e strutture sanitarie.
“In un momento così delicato, con i contagi in aumento e un sistema sanitario in manifesta difficoltà, occorre porre in essere tutti i necessari accorgimenti per tutelare il personale scolastico che opera nel garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale e indifferibile quale è l’istruzione”, osserva il consigliere regionale Salvatore Corrias, primo firmatario di una mozione depositata insieme agli altri consiglieri del PD, LeU e dei Progressisti.
“I lavoratori della scuola – ha detto -, molti fuori sede e con età superiore a 50 anni, e dunque appartenenti a categorie più a rischio, chiedono a gran voce di potersi sottoporre ai test. Le istituzioni sarde preposte, ciascuna per la propria sfera di competenza, si devono impegnare per individuare percorsi condivisi con ciascuno dei soggetti coinvolti, affinché tutte le operazioni per l’effettuazione dei test sierologici e degli eventuali e conseguenti approfondimenti sanitari, si svolgano agevolmente e siano in grado di restituire nell’immediato diagnosi certe”.