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“La diga di Gutturu Mannu è da salvare, ma occorre che ci sia chi si occupa della sua gestione. Le istituzioni interessate diano disponibilità e si organizzino di conseguenza. In caso contrario il destino dello sbarramento è segnato: non si può mettere a repentaglio la sicurezza delle persone lasciando una simile struttura incustodita e non manutenuta, col rischio che si creino invasi non controllati”.
Così i consiglieri regionali dei Riformatori Michele Cossa e Sara Canu, che intervengono sulle polemiche degli ulti giorni. “Occorre però porsi anche il problema della miniera di ferro di San Leone, al servizio della quale l’invaso era stato realizzato. Si tratta infatti di un sito di archeologia industriale di grande interesse e di inestimabile valore ambientale e turistico, le cui strutture residue da troppi anni sono abbandonate all’incuria e ai vandali. È ora che la Regione si ponga il problema di acquisirlo e magari anche di rimettere in opera i binari che la collegavano a Maddalena spiaggia per il trasporto del materiale. Ci sono implicazioni e potenzialità enormi, e può diventare un elemento di grande attrazione all’interno del Parco regionale di Gutturu Mannu” concludono i Riformatori.