"Il lockdown per i non-vaccinati è possibile. E' nella piena disponibilità del legislatore attuarlo qualora avverta che gli oneri finora imposti sono inefficaci a salvaguardare la salute pubblica e che sia necessaria un'ulteriore stretta verso l'obbligo, consentito dalla nostra Costituzione". Così all'Adnkronos il costituzionalista Francesco Saverio Marini, professore ordinario di Diritto pubblico all'Università di Roma Tor Vergata.

"Più limiti e più ti avvicini all'obbligo vaccinale vero e proprio - sostiene -, che potrebbe essere introdotto per tutti e prevedere anche l’introduzione di vere e proprie sanzioni nei confronti di chi non lo rispetta. Il legislatore si è ispirato al green pass per introdurre misure meno limitative e più rispettose della libertà personale, di salute e di scelta della cura. Ed è indiscutibile da un punto di vista costituzionale che, prima di arrivare all'obbligo, lo Stato possa imporre il lockdown ai non vaccinati".

"E' nella sua piena disponibilità farlo - ribadisce Marini -, se la situazione peggiora. Sarebbe comunque opportuno nell’introdurre misure più restrittive - osserva -, consentire alle persone non vaccinate un tempo minimo per farlo, prevedendo una decorrenza non immediata a qualsiasi provvedimento più limitativo o penalizzante".

E sulla possibilità di non pagare le cure ai non vaccinati, sul modello di Singapore, il costituzionalista non ha dubbi: "La Costituzione impone cure gratuite solo per gli indigenti, che altrimenti non sarebbero in grado di provvedere a ciò di cui hanno bisogno. Tutto il resto può essere a pagamento".

Dunque l'indigente no-vax avrebbe comunque diritto alla cura gratuita, mentre il non indigente no? "Esattamente - risponde Marini -. Da un certo punto di vista l’indigente come è ovvio non può essere soggetto a condizionamenti economici rispetto alla salute. Si consideri, peraltro, che l'indigenza è un concetto relativo, che correla il costo della cura alla capacità finanziaria della persona".