“Come Movimento 5 Stelle crediamo che occorra invertire la direzione delle fughe d’impresa. Riguardo alla crisi del Porto Canale di Cagliari, la Via della Seta e le altre rotte commerciali sono dunque un’occasione di rilancio che vogliamo favorire, specie in una realtà geograficamente ideale come la Sardegna. Per questo motivo non assisteremo passivamente a una particolare forma di delocalizzazione come quella che si tenta a carico dell’isola. Investire sulle infrastrutture e sui possibili vantaggi fiscali si può”.

Lo ha dichiarato ieri alla Camera il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, intervenendo sulla crisi del Porto Canale di Cagliari. 

 “È stata aperta una sede di discussione permanente con soggetti istituzionali e sindacali – ha aggiunto Cabras. Non saranno soli e seguiremo da vicino gli sviluppi” ha proseguito Cabras, ricordando come dal prossimo 30 aprile settecento lavoratori rischiano il licenziamento per effetto della decisione della Hapag Lloyd, la principale compagnia navale che opera sul porto. “E assieme ai posti di lavoro, sono a rischio immediato le linee con il Canada, con il Golfo del Messico, con gli Stati Uniti Occidentali, con il Mediterraneo orientale e l’Egitto. È come se di improvviso si decidesse di tagliar fuori la Sardegna e tutta la sua economia dal mondo”. 

A detta del deputato pentastellato “Dopo anni di buoni profitti, seguiti da anni di trascuratezza rispetto a quelle infrastrutture portuali, la scelta non può essere l’abbandono. Come Movimento 5 Stelle siamo sempre particolarmente sensibili all’idea che occorra invertire la direzione delle fughe d’impresa. Perciò non assisteremo passivamente a una particolare forma di delocalizzazione come quella che si tenta a carico della Sardegna. Investire sulle infrastrutture e sui possibili vantaggi fiscali si può. La Via della Seta e le altre rotte commerciali sono un’occasione di rilancio che vogliamo favorire, specie in una realtà geograficamente ideale”.