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“Abbiamo ringraziato il presidente per il lavoro di questi sei anni e per il lavoro che lo attende. Italia Viva ha espresso la preoccupazione per la crisi sanitaria, economica ed educativa che il Paese sta vivendo dopo la pandemia. C’è chi dice che è una discussione tra caratteri, personalità: non sta né in cielo né in terra. Siamo mesi che chiediamo di discutere, di parlare di contenuti. Si è fatto credere che recuperando uno o due voti in Senato si poteva superare questa crisi che stiamo vivendo”.
Lo ha detto Matteo Renzi al termine della riunione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella seconda giornata di consultazioni.
Il leader di Italia Viva ha spiegato: “Andare alle elezioni ora sarebbe un errore. Abbiamo chiesto al Capo dello Stato di individuare le soluzioni più opportune, preferiamo un governo di natura politica, ma siamo disponibili ad appoggiare un governo istituzionale”.
“Noi siamo chiari e diretti, non irresponsabili. Contro di noi parole al limite dell’insulto. Vogliamo sapere dalle altre forze se Italia Viva è fuori o dentro la maggioranza. Chiediamo di fare presto.
Coinvolgere Italia Viva significa discutere di politica, al centro i problemi degli italiani, non chiediamo nulla in cambio”, ha sottolineato Renzi.
“La prima preoccupazione è la gestione della scuola. La politica deve occuparsi della nuova generazione. Di questi temi abbiamo cercato di parlare con la maggioranza. Abbiamo proposto le nostre soluzioni, ma non abbiamo ottenuto risposte. Abbiamo lasciato i ministeri con un atto di responsabilità e coraggio. La nostra proposta è quella di portare il Paese sulla proposta Next Generation Eu: se spesi bene sono la soluzione alla crisi per il nostro Paese. C’è bisogno anche del Recovery Plan”.
Veto sui nomi? “Abbiamo le nostre idee, ma ora vogliamo capire come si vogliono spendere le risorse. Poi chiederemo chi dovrà guidare la macchina. Non abbiamo fatto il nome di Conte perché vogliamo capire prima se le idee di Italia Viva servono o non servono. Se si parla di contenti allora poi si parlerà di nomi”.