Il Senato conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Pier Ferdinando Casini con 95 voti a favore e 38 contrari. I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano "presenti non votanti".

M5S. "Non partecipiamo al voto di questa risoluzione", aveva annunciato la capogruppo Mariolina Castellone, intervenendo in dichiarazione di voto al Senato. "Noi togliamo il disturbo, presidente Draghi, però vogliamo rassicurare i cittadini, ci saremo sempre quando si tratterà di discutere e approvare provvedimenti utili. Continueremo le nostre battaglie qui e nel Paese". "In questi 18 mesi sono state smantellate tutte le nostre misure", ha detto Castellone. 

In Aula è intervenuto anche il senatore sardo Ettore Licheri: “Presidente Draghi, voglio subito rassicurare lei e i presenti che non troverete mai un 5 Stelle che sulla base di una convenienza elettorale faccia cadere un governo, qualunque cosa posso accadere, perché siamo fatti così. Abbiamo sempre mantenuto una linea di assoluta responsabilità, abbiamo sempre tenuto una posizione chiara, una posizione lineare, una posizione sincera. Chi le parla, per ironia della sorte, era capogruppo quando lei venne la prima volta qui in Aula a chiedere la fiducia. Noi sappiamo che lei ha buona memoria, ricorderà che io le dissi: non consideri mai la nostra fiducia incondizionata, una fiducia in bianco".

FORZA ITALIA. Già in Aula, la capogruppo Anna Maria Bernini aveva confermato l'intenzione del gruppo azzurro di non partecipare al voto. "La fiducia posta oggi andava costruita su altre basi. Noi abbiamo cercato di proporre un nuovo patto - ha detto durante la dichiarazione di voto - che abbiamo enucleato in una risoluzione del centrodestra di governo, che purtroppo è caduta. Nel suo intervento abbiamo percepito nei confronti del centrodestra un biasimo che ci ha lasciato francamente molto perplessi. Gli sfarinamenti non li abbiamo cercati noi, la tela che noi tessevamo sono stati altri a disfarla. La crisi - ha aggiunto la capogruppo azzurra - non è stata provocata né voluta da Fi. Fino alla fine abbiamo cercato uno spiraglio, una exit strategy che ci avrebbe permesso di proseguire questo cammino comune. Una soluzione di mediazione che, purtroppo, non è stata ascoltata. Con amarezza annuncio che il gruppo di Fi non parteciperà al voto sulla fiducia posta dal governo solo sulla risoluzione Casini", ha concluso Bernini.

SALVINI. “Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il “patto di fiducia” che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo ed ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il centrodestra di governo è disponibile a un “nuovo patto” di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora  da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato”.