L'esponente del Pd David Sassoli (Pd) è stato eletto presidente dell'Europarlamento oggi a Strasburgo.

Il candidato dei socialisti, che aveva anche il sostegno di popolari e liberali, ha ottenuto il successo al secondo scrutinio con 345 voti. Succede a un altro italiano, il forzista Antonio Tajani, che ora diventa il capodelegazione di Forza Italia nel Ppe.

"Cittadine e cittadini dell’Unione europea dobbiamo ricordare sempre che la nostra libertà sarà sempre figlia della giustizia e della solidarietà che sapremo conquistare - ha detto Sassoli nel suo discorso di insediamento -. Le donne sono il 40%, è un buon risultato ma noi vogliamo di più. Nessuno può accontentarsi di conservare l’esistente".

Per il nuovo presidente servono "nuove idee" e bisogna "recuperare le idee dei padri fondatori. In troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto alimentando divisioni e conflitti, invece i cittadini hanno dimostrato di credere in questo progetto, unico in grado di fronteggiare le sfide globali".

I votanti sono stati 704, le schede bianche o nulle 37. La maggioranza assoluta necessaria per essere eletti era di 334 voti.

"Dobbiamo rilanciare il progetto e procedere con l’integrazione" ha proseguito Sassoli sottolineando la necessità di affermare la "difesa e promozione dei nostri valori fondanti: pensiamo più sposso al mondo che abbiamo il dovere di vivere e alle libertà di cui godiamo. Noi europei siamo orgogliosi delle nostre diversità. In Europa nessun governo può uccidere, il valore della persona è il nostro modo di misurare le nostre politiche, nessuno può tappare la bocca agli oppositori, i governi sono il frutto di libere elezioni, nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, nessun europeo può essere marginalizzato per il proprio orientamento sessuale".

Per il nuovo presidente "il modello di economia sociale va rilanciato, bisogna rafforzare il processo di convergenza tra le nostre regioni e i nostri territori. Servono regole per coniugare progresso tecnologico, sviluppo delle imprese e tutela dei lavoratori. Lavorare per una sempre più forte parità di genere”.

Sassoli difende la natura dell'Ue: "L’Unione europea non è un incidente della storia. La nostra storia è scritta sul dolore, sul desiderio di fraternità. Siamo i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione che è stato il nazionalismo. Abbiamo bisogno di visione e per questo serve la politica. Servono i partiti europei ma dobbiamo dare loro più poteri. Questa legislatura deve dare i poteri al Parlamento per una completa democrazia europea. Il Parlamento sarà garante dell’indipendenza dei cittadini europei e solo loro sono abilitati a scrivere il loro destino".

Sul fronte immigrazione, poi, sostiene che "è troppo scarica barile tra governi. È ora di discutere la riforma del Regolamento di Dublino che quest’Aula ha approvato a larga maggioranza nella scorsa legislatura".