Alla luce della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, che permetterà di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività, i parlamentari sardi del Movimento 5 stelle esprimono le proprie riserve, non di natura tecnica, circa la decisione di inserire nella stessa Carta la Sardegna.

“Anche la nostra Isola, con quattordici aree prescelte, è stata individuata come potenzialmente idonea ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Le aree interessate dalla Cnapi – spiegano i parlamentari sardi - sono il risultato di un complesso processo di selezione su scala nazionale svolto da Sogin in conformità ai criteri di localizzazione stabiliti dall’Isin, che ha permesso di scartare le aree che non soddisfacevano determinati requisiti di sicurezza per la tutela dell’uomo e dell’ambiente”.

“Tuttavia – ed è qui che si manifesta la preoccupazione dei pentastellati – seppure l’Isola disponga dei requisiti, non si può non tenere conto del referendum consultivo popolare regionale riguardante l’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive. Nel 2011, infatti, con un’affluenza record, i sardi dissero ‘no’ lanciando un messaggio al Governo forte e chiaro”.

Intanto, “ora inizia la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere”.

“Noi – concludono i parlamentari sardi -, siamo fermamente convinti che la volontà popolare, espressa in modo inequivocabile, sia sacra e per questo faremo valere le nostre ragioni di contrarietà in tutte le sedi competenti”.