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L'esito delle votazioni sulla piattaforma Rousseau, che hanno sancito il supporto del M5s nei confronti del governo Draghi, non è stato digerito da Alessandro Di Battista, che ha deciso di abbandonare il partito.
"La mia coscienza politica non ce la fa più - ha commentato in una diretta Facebook -. Da diverso tempo non sono in accordo con alcune scelte del M5s, è più che legittimo. Non posso far altro che farmi da parte. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché in questo momento il Movimento non parla a nome mio".
Il 59,3% degli aventi diritto di voto nella piattaforma hanno votato Sì. "Ringrazio Beppe Grillo, è lui che mi ha insegnato anche a prendere scelte controcorrente e oggi non posso far altro - ha detto poi -. Non ce la faccio ad accettare un M5S che governa con questi partiti".
"Ho grandissimo rispetto per la decisione degli iscritti - ha aggiunto -. Reputo gli attivisti e coloro che votano persone raziocinanti, persone perbene che non si lasciano influenzare. Il sì ha vinto col 60%, quindi zero polemiche. Allo stesso tempo però dico che le decisioni si devono rispettare quando si possono accettare. Anche in questo caso io le accetto ma non riesco a digerirle. La mia coscienza politica non ce la fa".
"Questa scelta politica di sedersi con determinati personaggi, in particolare con partiti come Forza Italia, con un governo nato essenzialmente per sistematizzare il M5S e buttare giù un presidente perbene come Conte... questa cosa non riesco proprio a superarla. E io oggi - ha proseguito - non ce la faccio proprio ad accettare un Movimento che governa con questi partiti, anche, per l'amor di Dio, con le migliori intenzioni del mondo".
"D'ora in poi non posso far altro che parlare a nome mio e farmi da parte. Se poi un domani la mia strada dovesse incrociarsi di nuovo con quella del M5S, vedremo: dipenderà esclusivamente da idee politiche, atteggiamenti e prese di posizione. E' stata una bellissima storia d'amore - ha concluso Di Battista - con gioie e battaglie vinte, ma anche diverse delusioni e qualche battaglia disattesa o persa. Io, con tutto l'impegno del mondo, non possono non considerare determinate mie convinzioni politiche".