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Il vicepremier Luigi Di Maio, in Umbria insieme ai ministri Bonafede e Grillo, ha tenuto ieri a Perugia un comizio nel corso del quale ha parlato del caos sanità e delle politiche del Governo.
“Scegliere un governo regionale significa oggigiorno mettere la propria vita in mano a qualcuno, specie quella dei nostri figli. Io, personalmente, preferisco metterla nelle mani di qualcuno esperto, capace, che ricopra un ruolo nella sanità pubblica non perché amico di un pacchetto di voti, ma perché lo merita. Oggi non è così, non lo è in Umbria come da nessun’altra parte”, ha detto il ministro.
“Insieme al ministro Giulia Grillo – ha spiegato Di Maio - abbiamo pronta una legge che dice che d’ora in poi non sarà più la politica a scegliere chi gestisce la nostra salute e che le nomine dovranno avvenire per concorso. MERITOCRATICAMENTE, finalmente. Deve solo essere votata e chiediamo a tutte le forze politiche di farlo, perché qua non ci sono risultati elettorali in gioco, qua si parla di vita o di morte”.
“Nessuno sottovaluti quanto successo in Umbria e se qualcuno dovesse mai tentare di sminuirlo ci saremo noi a rinfrescare la memoria su come la salute dei cittadini sia stata usata da qualcuno per gonfiarsi le tasche o farle riempire agli amici degli amici. L’Umbria va aiutata, certo, e noi saremo sempre al fianco di ogni italiano, ma i cittadini devono anche imparare che spesso, scegliere un governo regionale, significa anche decidere se aiutarsi o abbandonarsi a un destino già scritto. Chiedetelo alla giunta sarda o a quella lucana. Se non avrete risposta - ha detto piccato Di Maio - non arrabbiatevi, questa volta non si tratterà di menefreghismo. Non avrete nessuna risposta perché queste giunte ANCORA NON ESISTONO!Regioni in difficoltà, che avrebbero bisogno di essere seguite ed aiutate, sono invece ostaggio delle stesse accozzaglie nate solo per spartirsi i voti e che dal giorno dopo le elezioni si litigano poltrone e poteri e i cittadini zitti a “godere” di questo osceno spettacolo. Dopo quelle elezioni, giornali e politicanti, parlavano tronfi di “sonore sconfitte” nei confronti del sottoscritto. Io penso che ad aver perso siano stati i cittadini da loro circuiti e prima ancora, per l’ennesima volta, la democrazia. Ricordatevi di loro la prossima volta che vi faranno una promessa”.