Dopo le aspre dichiarazioni dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio per quanto riguarda la situazione coronavirus in Sardegna, anche il presidente Zingaretti punta il dito contro l'Isola. Fra i 137 nuovi casi di Covid-19 registratisi nella regione laziale nelle ultime 24 ore, infatti, uno su tre sarebbe legato al rientro dalla Sardegna.

“Il ministero della Salute e la Regione Sardegna - commenta il segretario del Partito Democratico - devono urgentemente predisporre controlli con tampone agli imbarchi dei traghetti”.

Intanto a Civitavecchia, da questa notte, è attivo il drive-in al porto. “I viaggiatori di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e Sardegna possono recarsi in ognuno dei drive-in regionali presenti sul territorio per effettuare il test”, comunica l’Unità di Crisi della Regione Lazio. Il sindaco della città portuale ha chiesto l’intervento dei ministri dei Trasporti e della Salute per scongiurare il rischio che il virus possa diffondersi fra la popolazione e spinge perché si eseguano i test ai passeggeri dei traghetti già all’imbarco dall’isola.

“Dai nostri dati - rilancia Zingaretti in una nota-, i positivi asintomatici agli sbarchi sono moltissimi, ma coloro che vengono eventualmente contagiati in viaggio non è possibile intercettarli allo sbarco perché il contagio si manifesta solo dopo alcuni giorni. Sono persone asintomatiche che stanno bene ma possono essere veicolo di contagio per altri familiari e persone fragili. C’è un dato tecnico scientifico da tenere in considerazione”.

“Fare viaggiare i traghetti con questa promiscuità è un errore – prosegue quindi il governatore del Lazio – perché moltiplica i contagi di persone che poi tornano alle loro case in tutta Italia. Ecco perché è fondamentale fare i tamponi rapidi agli imbarchi ed eventualmente far scattare la quarantena a terra o iniziare l’isolamento già nelle navi”.