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“Ho aderito al Movimento Cinque Stelle mossa dal ragionevole convincimento che potesse finalmente rappresentare il veicolo per cambiare la Sardegna e l’Italia; pensavo di aver aderito ad un libero Movimento di cittadini, non ad un'azienda cui obbedire senza possibilità di contraddittorio. Intendevo portare nelle Istituzioni le istanze dei Sardi, non riproporre la sterile logica della contrapposizione tra blocchi. Dopo mesi di delusione umana e politica continuerò la mia esperienza nel Gruppo misto in Consiglio Regionale, a cui ho deciso di aderire”.
Queste le parole della Consigliera regionale Elena Fancello, eletta nel collegio di Nuoro.
“Mi piaceva l’idea – ha sottolineato la Fancello – di riportare la politica nelle piazze, di coinvolgere i delusi, di affrontare i problemi quotidiani dei cittadini. Ho avuto l’onore di essere stata selezionata dagli attivisti e votata da tanti Sardi che credevano in me e nella nostra offerta politica. Sin dalla campagna elettorale sono però apparse drammaticamente la disorganizzazione, il dilettantismo, la mancanza totale di trasparenza su candidature, esclusioni, poteri e responsabilità, che sono andate ben oltre le mie più pessimistiche previsioni. Sono stata destinataria via mail di un diktat del capo politico nel quale mi si invitava ad: astenersi dal rilasciare qualsiasi tipo di dichiarazione o intervista presso qualsiasi media, pena l’adozione di provvedimenti disciplinari”.
“Sono stata esclusa dalla partecipazione ad eventi istituzionali di gruppo quale quello con il Presidente del Consiglio Conte, in visita a Cagliari – ha aggiunto -. Ho chiesto pubblicamente un chiarimento politico da parte della Capogruppo senza essere stata degnata della benché minima risposta. Sono stata attaccata dal mio gruppo politico, nonostante sulla mozione di richiesta di referendum per l’abolizione della quota proporzionale della Legge elettorale attualmente in vigore, non avessimo preso una decisione collegiale, lasciando libertà di voto”.
“A livello regionale ritengo inopportuno – queste ancora le sue parole – continuare a far parte di un collettivo che non ha mostrato alcuna attenzione a quei valori e soprattutto a quei rapporti umani e prepolitici che consentono ad un gruppo di diventare, con la condivisione di un'idea e di un progetto, effettiva comunità politica. Ne è stata la prova definitiva il fatto che l’unica, insieme a me, a firmare la proposta di modifica della legge riguardante l’apprendistato professionalizzante, elaborata dagli attivisti del “tavolo lavoro” durante la scrittura del programma regionale, è stata la collega Cuccu”.
“Aderirò dunque al Gruppo Misto – conclude Fancello –, dal quale continuerò a rappresentare i valori per cui è nato il Movimento, che sono propri di tutti i Sardi di buona volontà e senso civico, portando avanti battaglie per il bene comune nell'interesse esclusivo della nostra terra e della popolazione sarda. Nonostante la delusione ed il rammarico sentiti in questo momento, la mia onestà intellettuale mi da la forza per affrontare le invettive che seguiranno, consapevole che chi le scatenerà o le alimenterà, lo farà inconsapevolmente recitando ossessivamente un copione scritto da altri”.