“Quello a Impegno Civico è il vero voto utile per salvare le famiglie dal caro vita e dal caro bollette e sostenere le imprese dal rischio chiusura a causa dei costi sempre più elevati dell’energia”. Lo afferma in una nota Luciano Cadeddu, candidato di Impegno Civico al Senato In Sardegna.

“Solo la nostra forza politica nella coalizione progressista è in grado di battere le destre e Luigi Di Maio ha posto come condizione per l’accordo elettorale l’impegno a difendere il Reddito di cittadinanza da parte di tutte le altre forze alleate. Il reddito - aggiunge - è stato fortemente voluto da Luigi Di Maio e noi di Impegno Civico ci batteremo per difendere questa misura di giustizia sociale da Meloni e dagli altri che la vogliono eliminare. Lavoreremo anche per migliorarla, puntando sulla formazione e mettendo in contatto diretto domanda e offerta di lavoro da parte delle imprese”.

“Ma un voto a Impegno Civico è anche un voto per dare sollievo immediato a famiglie e imprese strangolate dal caro vita: il primo atto della nostra forza politica nella nuova legislatura sarà quello di portare in consiglio dei ministri il decreto Taglia Bollette per ridurre dell’80% i costi energetici delle imprese e delle famiglie del ceto medio e in povertà - prosegue Cadeddu - Lo dobbiamo fare perché il numero di chi è costretto a usare saltuariamente luce e gas è sempre più preoccupante e in Sardegna oscilla, secondo la CGIA di Mestre, tra i 102.000 e i 174.000 nuclei familiari".

"Proponiamo, inoltre, l’azzeramento dell’iva sui prodotti di prima necessità al fine di consentire a tante e tanti di avere ancora il pane da mettere in tavola. Vogliamo coprire queste misure con gli introiti che lo Stato ha incamerato dall’aumento dell’Iva e dalla crescita economica, senza indebitare ulteriormente gli italiani mettendo a rischio i loro risparmi, come vuole fare Salvini. Con il sostegno degli elettori che domenica 25 settembre voteranno Impegno Civico continueremo a lavorare per difendere gli interessi degli italiani e a batterci per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione” conclude.