Urne aperte domenica 26 gennaio dalle 7 alle 23 per le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Oltre 3,5 milioni di cittadini emiliano-romagnoli sono chiamati al voto, circa 2 milioni i calabresi. In entrambi i casi si tratterà di turno unico e in una sola giornata. L'esito delle consultazioni locali, è inevitabile, avrà una valenza anche a livello nazionale per le possibili ripercussioni sulla tenuta dell'asse Pd-M5s che costituisce la maggioranza del governo.

L’Emilia Romagna, terra storicamente di sinistra, giocherà un ruolo particolarmente delicato in questo contesto. Salvini ha girato la regione in lungo e in largo per settimane nella speranza di poter segnare un cambio di rotta storico. E proprio a Bologna è nato il movimento delle Sardine che ha contestato riempiendo le piazze la politica sovranista della Lega.

Gli emiliano-romagnoli dovranno scegliere fra diciassette liste per sette candidati in corsa. Vince chi al termine della tornata avrà ottenuto il maggior numero di voti. Il sistema elettorale attribuisce un premio di maggioranza al vincitore, così da consentire la governabilità: almeno 27 consiglieri su 50. Agli elettori sarà consegnata una sola scheda, di colore verde, ed è consentito il voto disgiunto. Si potrà votare per un solo candidato presidente e per una sola lista. Se si vota solo la lista, il voto andrà anche al candidato governatore ad essa collegato. È consentito anche votare per il candidato presidente e per una delle liste a lui non collegate.

I consiglieri eletti sono quaranta con un sistema proporzionale su liste circoscrizionali, altri nove vengono eletti con un sistema maggioritario sulla base delle singole circoscrizioni. L’ultimo seggio spetta al neo-presidente. La soglia di sbarramento è fissata al 3% per le liste non coalizzate e al 5% per le liste coalizzate.

In Calabria, allo stesso modo, vince chi ottiene più voti. Il sistema elettorale calabrese è proporzionale con premio di maggioranza. Il Consiglio regionale è composto da 30 seggi, compreso il seggio assegnato al presidente della Giunta regionale. L’80% dei seggi del Consiglio regionale (24) è ripartito proporzionalmente in 3 circoscrizioni: Cosenza (9), Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia (8), Reggio Calabria (7). Per essere ammessi alla ripartizione dei seggi le coalizioni di liste devono superare l’8%, mentre le singole liste circoscrizionali devono superare il 4% dei voti a livello regionale. I restanti 6 seggi sono assegnati alle liste che appoggiano il presidente eletto qualora queste non raggiungano il 50% dei seggi nel riparto proporzionale. Se la coalizione raggiunge o supera la metà de seggi, invece, ottiene un premio dimezzato di 3 seggi. Qualora la coalizione vincente non raggiunga i 16 seggi (il 55%) perfino dopo l’assegnazione del premio intero, è prevista l’attribuzione di questi seggi aggiuntivi togliendoli da quelli attribuiti alle liste di opposizione.

L’elettore dispone di due voti, uno per il candidato presidente e uno per una lista provinciale. Non è ammesso il voto disgiunto. Se l’elettore esprime il suo voto solo per una lista provinciale il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato presidente collegato a quella lista. Il candidato presidente che risulta secondo viene comunque eletto consigliere regionale. L’elettore può esprimere una sola preferenza per un candidato della lista prescelta: a differenza di altre Regioni, in Calabria non è stata introdotta la doppia preferenza di genere.