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“Finalmente, dopo ben dieci anni, con la convocazione al Ministero dell’Ambiente, il prossimo 18 marzo, si è avviata la fase finale e decisiva di approvazione del progetto definitivo di bonifica della falda della zona industriale di Portovesme”.
Parole, queste, pronunciate dall’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, dopo la riunione che si è svolta questa mattina in Assessorato, alla presenza dei rappresentanti delle aziende (Alcoa, Enel, Eurallumina, Fintecna, Portovesme), dell’Arpas, della Provincia del Sud Sardegna, del Comune di Portoscuso e del Consorzio industriale provinciale Carbonia Iglesias (Sicip).
A gennaio, “Barrieramento idraulico interaziendale funzionale alla bonifica della falda dell’agglomerato industriale”, questo il nome del progetto, è stato formalmente trasmesso al Ministero e agli enti competenti.
È previsto l’impiego di tre nuove linee di estrazione dalle falde sotterranee e di quattro impianti di trattamento delle acque contaminate da metalli pesanti, provenienti dai singoli stabilimenti, per la loro riqualificazione qualitativa: uno ciascuno presso le aziende Portovesme srl ed Eurallumina e due al Sicip.
Le acque così trattate e bonificate verranno riutilizzate negli stabilimenti, risparmiando primarie risorse naturali. Il costo sarà di oltre 20 milioni di euro.
“Per troppo tempo, quel territorio, fortemente penalizzato sotto il profilo ambientale, non aveva trovato adeguate risposte – ha concluso Lampis -. Questa opera dimostra che anche in Sardegna si può fare industria rispettando e tutelando l’ambiente, patrimonio che per l’Isola rappresenta un vero biglietto da visita. Per raggiungere questo risultato, al termine di un impegnativo percorso tecnico-amministrativo, il ruolo di coordinamento e di sintesi svolto dall’Assessorato in questi mesi è risultato fondamentale”.