Con il voto della maggioranza la commissione Bilancio ha approvato a tarda mattinata la manovra finanziaria 2023 - 2024, che vale circa 10 miliardi di euro e che potrebbe andare in Consiglio regionale già nella seduta pomeridiana del 23 gennaio.

Gli emendamenti sono 440: tra i più significativi che hanno ricevuto parere favorevole quello che adegua il valore dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Ma il numero degli emendamenti potrebbe lievitare in Aula. Relatore di maggioranza sarà il presidente della commissione, Stefano Schirru (Psd'Az), mentre la relazione di minoranza è Cesare Moriconi (Pd).

La maggioranza punta a velocizzare i tempi e scongiurare lo sforamento del mese di esercizio provvisorio approvato a dicembre: da questo momento scattano infatti i dieci giorni di tempo concessi dal regolamento consiliare alle opposizioni per presentare la relazione di minoranza. Se tutto andrà come nelle intenzioni dell'assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino e della maggioranza consiliare, il testo dovrebbe entrare in Aula per la discussione il 23 o 24 gennaio, con una settimana di tempo utile per l'approvazione finale. La data sarà comunque decisa dalla conferenza dei capigruppo che si riunirà martedì 17 gennaio alle 12 per la programmazione dei lavori.

"È stata approvata una Finanziaria che risponde alle esigenze dei sardi, una manovra snella e molto qualificante che punta a risollevare la Regione - ha commentato il presidente della commissione Bilancio, Stefano Schirru -. Nel testo si tiene conto delle necessità del settore della sanità, dei ristori alle famiglie per i costi energetici, degli eventi internazionali e dello sviluppo dell'isola".

"Chi si aspettava la prima vera legge finanziaria della legislatura è rimasto deluso - ha obiettato Cesare Moriconi (Pd), vice presidente della commissione Bilancio - è una 'non manovra' che ha ha disposizione la metà della massa manovrabile annunciata dalla Regione: circa 150 milioni appena dei 250 annunciati dalla giunta, il resto sono fondi europei". Per l'esponente dem nel documento sono "totalmente inesistenti le misure politiche, che finora la giunta ha sempre demandato a leggi omnibus frettolose e approvate fuori tempo utile per poter spendere le risorse". L'opposizione annuncia battaglia in Aula e il rischio che si sfori l'esercizio provvisorio e che si continui con la spesa in dodicesimi è dietro l'angolo: "Non andremo in Aula per assecondare le esigenze della maggioranza - avverte Moriconi - denunceremo il fallimento delle politiche della giunta, certificate dalla nullità dei contenuti politici di questa legge di stabilità".