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Dura presa di posizione del consigliere regionale Valdo Di Nolfo (Uniti per Alessandra Todde) contro la decisione del Governo Meloni di ridurre i finanziamenti destinati agli Enti Locali, come previsto nella Legge di Bilancio 2025. Il taglio, particolarmente impattante per la Sardegna, prevede una riduzione di 50 milioni di euro nei prossimi cinque anni, fino al 2029.
Le conseguenze per i comuni dell’Isola, spiega Di Nolfo, saranno pesanti: città come Alghero, Sassari, Porto Torres, Ozieri e Sorso perderanno complessivamente oltre 6 milioni di euro, mettendo a rischio servizi essenziali per i cittadini.
L’attacco di Di Nolfo: “Colpiti i territori, miliardi sprecati altrove”
L’onorevole Valdo Di Nolfo non risparmia critiche al Governo, definendo la manovra un duro colpo per amministrazioni locali e cittadini: “Giorgia Meloni e la destra con una mano schiaffeggiano in faccia i sindaci e le sindache, i cittadini e le cittadine tagliando loro i fondi essenziale per i servizi primari e dall'altra buttano dalla finestra miliardi di euro in opere inutili che puzzano di demagogia come il Ponte sullo Stretto di Messina e il pseudo centro per migranti in Albania, quest'ultimo è costato quasi un miliardo di euro e mai potrà essere operativo”.
Di Nolfo sottolinea come i sindaci e gli Enti Locali rappresentino il primo presidio dello Stato e debbano essere sostenuti con adeguati finanziamenti: “I tagli previsti dal governo Meloni avranno un impatto negativo sulla qualità dei servizi, poiché i sindaci si troveranno in difficoltà nel sostenere economicamente servizi essenziali come l'istruzione, la tutela della persona e molti altri. I cittadini non sono interessati a demagogia, complotti infondati o a finti nemici creati dalla Presidente del Consiglio. Necessitano di servizi efficienti e non di tagli che spostano risorse verso logiche politiche e interessi privati”.
Il dibattito sul Fondo Unico agli Enti Locali si fa sempre più acceso, con le amministrazioni locali che chiedono certezza nelle risorse e attenzione ai bisogni dei territori, in un momento economico già complesso per i comuni sardi.