La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma, candidata alle prossime elezioni regionali del 24 febbraio (Candidato presidente Massimo Zedda) è intervenuta ancora una volta sul tema del trasferimento del servizio idrico, fognario e di depurazione del sito industriale di Macomer ad Abbanoa spa, dopo aver ricevuto risposta dall’Assessore Regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ad una interrogazione presentata lo scorso mese di Dicembre.

«La Giunta Regionale – ha dichiarato Forma – ha autorizzato con propria Deliberazione dell’8 Agosto 2017 l’attivazione della procedura finalizzata al trasferimento in capo ad Abbanoa s.p.a. degli impianti idrici, fognari e di depurazione gestiti dal Consorzio ZIR di Macomer in liquidazione ma, nel momento in cui le aziende insediate nelle aree di Tossilo e Bonu Trau hanno provato a capire quali sarebbero state per loro le ripercussioni di questo passaggio, hanno appreso che – a parità di servizio e consumi – gli importi da corrispondere alla società Abbanoa sarebbero quadruplicati rispetto a quelli pagati al Consorzio industriale di Macomer».

«Questo fatto – ha aggiunto la Consigliera – ha comportato la sollevazione delle aziende di Macomer, per il tramite delle loro associazioni di categoria, e la conseguente presa in carico della questione da parte del Consiglio Regionale che ha approvato la Mozione n. 420 con la quale la Giunta Regionale è stata impegnata a convocare un apposito Tavolo Tecnico al fine di verificare la possibilità di addivenire ad una soluzione che rendesse i costi del servizio idrico sostenibili per le aziende e, per quanto possibile, in linea con quelli applicati dal gestore consortile». 

«Differito il termine del trasferimento al 1° Novembre 2018 – dichiara Daniela Forma – l’Assessorato Regionale dell’Industria convoca il Tavolo Tecnico previsto dalla Mozione consiliare e, appreso che Egas sta lavorando alla proposizione di una nuova tariffa specifica per le attività industriali, chiede un’ulteriore proroga del trasferimento del servizio idrico integrato per consentire la maturazione di un quadro tariffario che consenta alle aziende insediate a Macomer di non vedersi quadruplicare le tariffe oltre che il raggiungimento di un importante risultato per tutte le attività industriali della nostra Regione».

«In questo contesto – prosegue Daniela Forma – ho presentato lo scorso mese di Dicembre una Interrogazione per comprendere se tale richiesta formulata dall’Assessorato Regionale dell’Industria fosse stata accolta e la risposta è pervenuta proprio in questi giorni. L’Assessore Regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha certificato nella sua risposta come i soggetti istituzionali che avrebbero dovuto offrire la loro collaborazione rispetto all’indirizzo dato dal Consiglio Regionale e dalla stessa Giunta Regionale, vale a dire Egas, Abbanoa e Consorzio Industriale di Macomer, non hanno tenuto conto di quanto stabilito dal Tavolo Tecnico. In particolare, il Consorzio Industriale di Macomer – ha rimarcato – piuttosto che rendersi parte attiva per venire incontro alle esigenze delle aziende insediate, in questo sostenute dalla politica regionale, ha comunicato di essere impossibilitato a proseguire la gestione delle reti e che quindi avrebbe proceduto al trasferimento delle infrastrutture acquedottistiche e depurative ad Abbanoa spa con decorrenza dal 01 Novembre 2018».

«Si è quindi proceduto al trasferimento delle reti ad Abbanoa spa – ha sottolineato Forma – senza prima avere messo sul tavolo una nuova proposta tariffaria che potesse rispondere all’esigenza di rendere i costi del servizio sostenibili per le aziende macomeresi di Bonu Trau e Tossilo. Arriva poi la mazzata finale – ha continuato la Consigliera – quando il Comitato istituzionale d’ambito di EGAS, l’Ente di Governo dell’ambito della Sardegna, pubblica a Dicembre la nuova articolazione tariffaria, distinguendo tra “piccolo utente” e “grande utente” a seconda che il consumo delle attività artigiane, commerciali ed industriali sia inferiore o superiore ai 500 metri cubi annui».

«Se è vero che a livello regionale, con questa nuova articolazione tariffaria, taluni riceveranno benefici rispetto alla tariffa precedentemente applicata da Abbanoa spa, è anche vero che questa nuova proposta non da risposta adeguata alle attività artigiane e alle aziende servite fino allo scorso mese di Novembre dal Consorzio Industriale di Macomer. Queste attività quindi si ritroveranno, di punto in bianco, a dover sostenere una media tra 240-300% di costi aggiuntivi in più per lo stesso servizio. Dispiace – ha concluso – che le Amministrazioni Locali del Marghine non siano state in grado di farsi carico della questione e non si siano schierate convintamente al fianco dei consiglieri regionali del territorio e delle associazioni di categoria a difesa delle nostre aziende e dei tanti posti di lavoro che siamo chiamati come sistema politico ed istituzionale a difendere strenuamente. Il subentro di Abbanoa spa nella gestione del servizio idrico integrato dell’area industriale di Macomer, con le tariffe che è chiamata ad applicare, rischia infatti di accentuare questo dramma economico territoriale. Nel silenzio generale».