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Giorgia Meloni è intervenuta al congresso nazionale della Cgil, prima leader di destra a farlo. Mentre il presidente del Consiglio saliva sul palco, una parte del pubblico ha iniziato a cantare “Bella ciao” e lei ha aspettato che finissero prima di iniziare a parlare. La notizia è stata riportata da Fanpage.
"Questo è un appuntamento a cui non ho voluto rinunciare in segno di rispetto, accetto anche chi mi contesta", ha detto Meloni. E ha iniziato il suo discorso partendo dal tema salari: "L'Italia è l'unico Paese dell'Unione europea che oggi ha salari più bassi rispetto al 1990. Significa che c'è un'emergenza? Sì. Significa che bisogna immaginare una strada nuova? Io penso di sì, e quella mai intrapresa finora è puntare tutto sulla crescita economica", ha detto il presidente del Consiglio.
"La povertà non è stata abolita, è aumentata, nonostante i decreti. La ricchezza la creano le aziende e ai loro lavoratori, il lavoro dello Stato è metterli nella condizione di farlo e poi ridistribuire la ricchezza creata".sono pari condizioni di partenza".
Meloni ha parlato del reddito di cittadinanza che secondo lei ha "tenuto i poveri nelle loro condizioni: ecco perché la sua abolizione è stata "doverosa", perché il governo non vuole "mantenere i poveri nella loro condizione di povertà. Per questo vogliamo offrire la possibilità di uscire dalla loro condizione, e l'unico modo per farlo è il lavoro. C'è gente che ha preso il reddito di cittadinanza che l'ha preso per tre anni e oggi è nelle stesse condizioni di prima. Un ragazzo di trent'anni che lo prende per tre anni, senza migliorare la sua formazione e le sue possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, alla fine è più ricco o più povero?".
"L'errore è stato mettere nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi no, si sono confuse le politiche attive del lavoro con le misure di contrasto alla povertà", ha detto la presidente del Consiglio. "Io non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato con le tasse di chi lavora duramente prendendo poco più del reddito di cittadinanza. Per chi può lavorare la soluzione è proporre posti di lavoro dignitosi o inserire queste persone in percorsi di formazione".
Sui migranti ha detto: "La risposta è collaborare con i Paesi africani".
Meloni ha concluso ribadendo di essere "certa che una riforma in senso presidenziale della Repubblica, o comunque con l'elezione diretta del vertice dell'esecutivo, sia una delle più potenti proposte di sviluppo per questa nazionale".
Il presidente ha poi invitato i sindacati alla collaborazione, ricordando che ci sono stati oltre venti incontri tra governo e rappresentanti sindacali da quando l'esecutivo è in carica. Incontri che il segretario Cgil Landini ha definito "finti", ma per Meloni "non lo sono stati, altrimenti non ci avrei perso tempo. Se il confronto è sincero, posso imparare anche da chi è molto distante da me", ha detto.