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"La percezione che ho di me è più importante della mia origine biologica. Questa cosa, collegata con le norme previste nella legge Zan, significa che sono finite le conquiste femminili. Se non sono un uomo e non sono una donna ma sono quello che percepisco, gli incentivi sul lavoro femminile chi li prende? Le quote rosa, che io aborro? A me risolve il problema, quando deve fare le liste per il prossimo Parlamento acchiappo La Russa e gli dico oggi tu ti senti una donna. E voglio vedere chi mi dice qualcosa".
Queste le parole di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, intervistata da Mario Giordano a Rapallo per la presentazione del libro 'Io sono Giorgia'. "E' esattamente quello che è accaduto in Messico - afferma la leader FdI -, così come sullo sport: ci sono fior fiore di atleti nati biologicamente uomini che a un certo punto decidono di diventare donna e pretendono di competere nei campionati femminili".
"In Nuova Zelanda ci sta un signore che gioca a pallamano, che poi è diventato donna, adesso gioca nella nazionale femminile di pallamano, un metro e 88 per cento chili, ogni volta che scende in campo spacca due-tre ossa. E' normale? E' normale che alle prossime Olimpiadi nel sollevamento pesi ci sia un uomo che compete nel campionato femminile? Diventa o non diventa una discriminazione nei confronti delle donne? Questi sono i corto circuiti della sinistra", conclude polemica.