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Prosegue in Commissione va avanti l’esame della proposta di legge presentata dal centrosinistra che vede come primo firmatario il consigliere del Pd Salvatore Corrias, per il riordino delle professioni ambientali.
L’obiettivo è quello di consentire alle guide ambientali che operano in Sardegna di specializzarsi per poter accompagnare i turisti su percorsi escursionistici attrezzati.
Il parlamentino presieduto da Piero Maieli ha sentito il direttore generale dell’assessorato al Turismo Angela Maria Porcu per la quale ci potrebbero essere possibili profili di illegittimità costituzionale.
“È una materia sottoposta alla competenza legislativa concorrente Stato-Regioni che riserva allo Stato la definizione dei principi fondamentali – queste le sue parole – la proposta di legge interviene su professioni specialistiche che prevedono l’uso di materiali e attrezzature riservati in modo esclusivo alle guide alpine. In passato ci sono stati diversi tentativi di introdurre figure simili che sono stati però vanificati dall’intervento della Corte Costituzionale. Per questo la Giunta sta pensando di avviare dei corsi, in collaborazione con il Conaga (Collegio nazionale delle guide alpine) che permettano alle guide ambientali della Sardegna di conseguire il titolo di Guida alpina o Accompagnatore di media montagna, qualifiche disciplinate dalla legge nazionale n.2 del 1989. In questo modo anche le nostre guide potrebbero accompagnare gli escursionisti nei percorsi ferrati, con corda o in pareti rocciose».
Siamo consapevoli delle criticità presenti nella proposta ma riteniamo che possano essere superate – la replica di Corrias – questa iniziativa non mira a creare nuove professioni ma a dare una specializzazione alle guide che già lavorano nei nostri territori. Vogliamo mettere i nostri ragazzi nelle condizioni di operare al meglio. I tratti da percorrere in “ferrata” o con l’ausilio di una corda sono brevi, non è necessaria la presenza di una guida alpina, basta una formazione adeguata che consenta alle guide ambientali di offrire i loro servizi in massima sicurezza”.
Posizione, questa, condivisa dai rappresentanti delle guide sarde: “Il turismo ambientale non è lo stesso di 20 anni fa – ha detto Alessandro Abis, vice presidente dell’Aigae (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) – occorre cambiarlo ed innovarlo. La proposta di legge non è finalizzata alla creazione di nuove figure professionali, si tratta solo della possibilità di dare una ulteriore qualifica alle guide esistenti. La legge nazionale del 1989 non è sacra come hanno dimostrato diverse sentenze del Tar. E’ una norma obsoleta, la proposta di legge va nella giusta direzione. L’esclusiva alle guide alpine dovrebbe essere riservata solo per i percorsi alpini, in questo caso si parla di percorsi escursionistici attrezzati”.
“Non vogliamo alzare muri contro le guide alpine – ha aggiunto Gianluigi Paffi di Guide Confesercenti – noi siamo per la massima collaborazione. Ciò che occorre evitare è l’abuso della professione”.
“Le guide sarde devono essere messe nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro – ha detto Luciano Murgia, rappresentante delle Guide del Supramonte – il turismo ambientale è completamente cambiato nell’ultimo decennio, i professionisti sardi devono essere messi nelle condizioni di svolgere attività che oggi sono precluse. Vogliamo lavorare a casa nostra, il futuro dei piccoli paesi dipende anche da questo”.
“Ci confronteremo con la Giunta e con gli uffici per trovare una soluzione percorribile – ha concluso Maieli – le richieste degli operatori sono legittime, nostro obiettivo è dare la possibilità alle guide sarde di lavorare nel nostro territorio e di offrire ai turisti servizi sempre più efficienti e sicuri”.