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Lasceranno ufficialmente a breve il Consiglio regionale i neoparlamentari Pietro Pittalis (FI), diventato deputato, e Christian Solinas, segretario del Psd'Az, eletto al Senato con la Lega.
Le due cariche sono incompatibili e gli interessati sono tenuti a manifestare un'opzione che porrà fine anche alla doppia indennità. Il Consiglio regionale - come precisato dagli uffici - non potrà che continuare a riconoscerla (con l'eventuale esclusione della parte che riguarda i rimborsi) fino al momento in cui gli eletti in parlamento non sceglieranno se restare nell'Assemblea sarda o confermare il loro posto nelle Camere.
"Conto di dimettermi già la prossima settimana, in occasione della seduta del Consiglio regionale convocata per mercoledì prossimo", anticipa Pittalis, assente in quella di oggi perché impegnato a Roma. "Voglio farlo in Aula". Quanto alla questione della doppia indennità - considerato che quella consiliare è irrinunciabile, secondo una legge del 1979 - al neodeputato azzurro, così come al collega Solinas - potrebbe applicarsi una norma del 2011 in base alla quale, in caso di incompatibilità, non spetta il trattamento della carica sopraggiunta. Ma con le preannunciate dimissioni la questione non si porrà. Anche Solinas fa sapere che a breve si dimetterà in una prossima seduta dell'Aula.
"Intanto, ho formalmente rinunciato all’indennità del Consiglio regionale, fin dal 23 marzo scorso", sottolinea l'esponente sardista, dicendosi pronto a restituirla nel caso gli venisse comunque erogata, almeno per la parte "fissa" (6.600 euro lordi mensili) come appare chiaro dall'orientamento degli uffici in base alle norme vigenti. La rinuncia potrebbe essere eventualmente applicata ai rimborsi: di base 3.850 euro lordi al mese.