È approdato in Consiglio regionale il testo unificato sul “Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale” in Sardegna. Ieri si è tenuta la discussione generale, mentre oggi è previsto l'esame degli articoli e l'approvazione del provvedimento bipartisan. L'approvazione della legge, che accoglie i favori dell'intera assemblea, è prevista per oggi.

Intanto nella seduta di martedì, ad illustrare la proposta sono stati i relatori di maggioranza e opposizione. Per la maggioranza ha preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Piero Maieli: “Verso la coltivazione della canapa – ha detto - si è sviluppato un forte interesse negli ultimi anni soprattutto per i diversi metodi di utilizzo (tessile, alimentare, cosmetico e nella bioedilizia) serve per questo un quadro normativo chiaro”.

 Il relatore ha poi ricordato i problemi che gli operatori del settore sono costretti ad affrontare per le difficoltà di interpretazione della legge. Capita spesso infatti che le forze dell’ordine eseguano dei sequestri delle piante perché ritenute illegali. “Ecco perché è necessaria una legge che faccia chiarezza una volta per tutte – ha proseguito Maieli -  questa proposta è diretta a sostenere e promuovere la coltivazione e la trasformazione della canapa legale nel territorio sardo e la sua commercializzazione all'interno della filiera agroindustriale e agroalimentare, riconoscendone il valore anche per il suo ruolo strategico nella bonifica dei terreni, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella fitodepurazione dei siti inquinati, nella bioedilizia e nella bioenergia”. Maieli, infine, ha rivolto un appello ai colleghi consiglieri: “Spero che come avvenuto in Commissione ci sia una valutazione condivisa in Aula”.

Per il relatore di minoranza Alessandro Solinas (M5S) la legge in discussione assume un’importanza strategica per centinaia di persone che lavorano nel settore. “Non è una risposta a tutte le necessità – ha chiarito – ma serve a dare dignità a una filiera con grandi potenzialità». Solinas ha poi parlato della vocazione della Sardegna per la coltivazione della cannabis: «Il provvedimento dà un primo segnale importante cercando di chiarire le incertezze normative contenute nella legge nazionale 242. Oggi approviamo uno strumento che valorizza l’interesse di tutta la filiera. Il valore della produzione resta qui: dal seme alla commercializzazione del prodotto». Il relatore di minoranza ha poi ricordato l’alta redditività della coltivazione della cannabis: “La canapa rende senza incentivi – ha detto Solinas – tanti agricoltori si stanno affacciando nel settore. Sono molti i giovani coinvolti che in qualche caso stanno convertendo le aziende di famiglie. È un’attività che consente, inoltre, di espandere l’attività agricola ai terreni incolti. Per questo è indispensabile facilitare i controlli delle forze dell’ordine per distinguere colture legali e non”.

Per Solinas, perché lo strumento produca effetti occorre dargli gambe con un’adeguata dotazione finanziaria: “La legge è un grandissimo traguardo per il Consiglio regionale. Bisogna però andare fino in fondo mettendo a correre delle risorse. Nel prossimo intervento finanziario si prevedano dei finanziamenti ad hoc”. Dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, infine, un appello al Consiglio: “Qui c’è una volontà unanime spero la si trovi anche in Parlamento. Spetta a noi far passare questo messaggio tra i nostri rappresentanti a Roma”.

Il consigliere di Leu, Daniele Cocco ha sottolineato come l’arrivo in Consiglio di questa legge dia la possibilità di parlare di un’attività importantissima per i giovani  sardi e per lo sviluppo del settore agricolo della Sardegna. Cocco ha ricordato che ci sono 1300 ettari coltivati con la canapa indiana e 1600 aziende attive. Si tratta per il consigliere di una prospettiva occupazionale importante e ha anche condiviso la necessità di rivedere la legge 242 del 2016. Il consigliere ha annunciato che proporrà un ordine del giorno unitario. È necessario, per Cocco, istituire un tavolo tecnico che metta insieme legislatori regionali e nazionali e che dia l’opportunità ai nostri giovani di poter coltivare la canapa legale senza rischiare di incorrere in problemi giudiziari. Il consigliere ha ricordato che questa attività può avere una grande valenza per il settore agricolo, e può dare un’opportunità ai giovani che vogliono ripopolare le campagne. Cocco ha, però, sottolineato la necessità di dotare il testo di una copertura finanziaria con la Omnibus. È un inizio, ha detto, anche se non è sufficiente e ha chiesto di poter apporre firma del suo gruppo.

Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, ha annunciato il voto favorevole del Psd’Az e la volontà di apporre le firme di tutto il gruppo. Ha poi ringrazio il presidente della Quinta commissione per il lavoro svolto e ha ricordato che gli auditi hanno chiesto di approvare una legge che li aiutasse a proseguire nella loro attività e non hanno chiesto finanziamenti. Nel Nuorese, ha spiegato, questo tipo di coltivazione a preso piede e sta contribuendo a riqualificare e ripopolare le campagne abbandonate. Può essere un nuovo strumento per contrastare lo spopolamento. Questa proposta di legge, ha continuato, cerca di fare chiarezza e ha sottolineato di aver presentato degli emendamenti  importanti per chiarire alcuni aspetti e osare un po’ di più. Mula ha ribadito che il suo gruppo è a favore della legalità e del rispetto della legge.

Valter Piscedda (Pd) ha sottolineato che si tratta di un argomento difficile.  Sono favorevole al provvedimento, ha sottolineato, ma non posso negare che lo ritengo un provvedimento al ribasso rispetto alle aspettative. Piscedda ha ricordato l’attività portata avanti dal collega Pizzuto nella scorsa legislatura ma anche che l’allora maggioranza non riuscì a portare avanti il provvedimento. Piscedda ha anche ricordato che la Procura di Cagliari, sul tema, ha un orientamento diverso rispetto ad altre Procure d’Italia e che la Regione non si è mai costituita parte civile a sostegno di questi lavoratori.

Per il consigliere del Pd si tratta di un problema culturale, non religioso. Piscedda ha ricordato che la cannabis sativa non uccide e non crea dipendenza e che lo Stato, di contro, consente la vendita di alcol e tabacco. Il consigliere ha anche ricordato che ci sono Regioni che hanno chiesto l’autorizzazione al trattamento della cannabis almeno per soddisfare il fabbisogno sanitario. Per Piscedda è un argomento scomodo, ma così si favorisce il mercato nero illegale. In conclusione, ha ringraziato il presidente della Commissione per il lavoro fatto. 

Michele Cossa (Misto) ha affermato che questa proposta di legge è opportuna e cade in un momento in cui si può dare un segnale di modernizzazione per l’agricoltura sarda. Stiamo parlando di una produzione importante, ha proseguito, che ha subito i pareri altalenanti dello Stato. Questa legge non risolve tutti i problemi ma serve per fare un po’ di chiarezza, ha detto Cossa. La cannabis è un prodotto industriale importante, ha continuato il consigliere, che si presta a molti utilizzi, tutti ecosostenibili, e che valorizza le risorse della nostra Isola: la terra e il clima. Cossa ha anche sottolineato che la cannabis si presta a produrre tanti prodotti ad alto valore aggiunto. “Facciamo bene ad approvare questa legge”, ha detto e ha auspicato che ci sia anche un chiaro indirizzo legislativo a livello nazionale. 

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha affermato che si tratta di un primo passo, una legge da migliorare, perché non chiarisce i parametri del thc. Un primo passo importante per dare risposte a chi opera nel settore. La consigliera ha concordato sul fatto che la legge 242 del 2016 debba essere rivista perché non ha chiarito diversi aspetti. Maria Laura Orrù ha sottolineato l’importanza della legge per i giovani, per il settore agricolo e per i tanti utilizzi della canapa, dalla bioedilizia al settore bioenergetico. Anche per la consigliera si tratta di una battaglia culturale: bisogna fare una battaglia, ha detto, per la legalizzazione della cannabis. Una battaglia di cultura e progressista che sostengo, ha continuato, annunciando il suo voto favorevole.

Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato che anche quando si parlava dei diritti civili il Governo frenava, ma quando tutti i Comuni hanno approvato mozioni, regolamenti, ecc, il Parlamento si è dovuto occupare del tema. Zedda ha proposto all’Aula che, se il testo dovesse essere approvato all’unanimità, venga mandato a tutti gli altri Consigli regionali, che non hanno ancora adottato un testo di legge sul tema, affinché siano le Regioni a sollecitare una discussione a Roma. Zedda ha annunciato il voto favorevole.