PHOTO
“Dobbiamo agire mettendo in campo misure necessarie per scongiurare un lockdown generalizzato”. Lo ha detto ieri il Presidente Giuseppe Conte che con queste parole ha iniziato la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm.
Provvedimenti che hanno subito fatto accapponare la pelle di tanti primi cittadini. Il primo a parlare è stato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. "Il Governo inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell'opinione pubblica. Questo non lo accettiamo".
In Sardegna, fa sentire la propria disapprovazione il presente Anci Emiliano Deiana, nonché sindaco di Bortigiadas che su Facebook ha scritto:“La lettura del testo definitivo dei DPCM consente di farsi un’opinione certa su almeno una questione. Scrivono con le zampe, in un italiano arraffazzonato, borioso e approssimativo. La “cosa” dei sindaci - alla fine - l’hanno tolta, ma l’hanno sostituita con un “non si sa chi”: Prefetto? Questore? Comitato Ordine Pubblico?”.
“Per il resto – ha continuato Deiana nel commento del Testo - spostare l’ingresso dei ragazzi delle scuole superiori alle 9 senza incidere sui trasporti locali è l’ennesimo autogol. Da quando arrivano, fino alle 9, se ne andranno in giro per città e paesoni, affolleranno - come è ovvio in pieno inverno - bar e caffetterie creando più problemi di quanti se ne vorrebbe risolvere. Il passaggio sulle Università ho anche provato a leggerlo. Alla quarta riga ho abbandonato avendo chiaro che le leggi non le possono scrivere Casalino e Spadafora. Totò e Peppino, almeno, facevano ridere. Questi, manco quello”.