Il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova arriverà in Sardegna la prossima settimana. Sarà a Cagliari martedì 29 ottobre per incontrare il presidente della Regione Christian Solinas e i comitati degli allevatori. La vertenza latte, mai risolta, è ormai una questioni improrogabile e il mondo delle campagne chiede a gran voce di essere ascoltato.

Gianuario Falchi, che fin dalle prime battute si è fatto portavoce dei pastori insieme al collega Nenneddu Sanna, dopo mesi di contrattazioni e mediazioni si dice sconfortato da tanti ritardi e così pochi risultati.

"Non è ancora chiaro se noi rappresentati dei pastori avremo la possibilità di incontrare il ministro - osserva Falchi -. Non c'è un invito ufficiale seppure l'assessore Murgia abbia parlato di un incontro coi rappresentati del settore. Noi abbiamo preso parte a nove tavoli ministeriali seguendo tutto l'iter della vertenza latte, ci auguriamo dunque di essere coinvolti. Le conoscenze maturate sarebbero certamente utili per capire quale sia la strada migliore da attuare per sbloccare quanto prima la situazione di stallo".

"Dopo tanti mesi la vertenza è tutt'altro che chiusa - prosegue il leader del movimento dei pastori -. I tavoli con grande distribuzione, banche e Oilos sono stati rallentati dalle elezioni regionali, europee e dal cambio di governo che si sono susseguiti da quando si è aperta la crisi. Ma non è pensabile tenere una vertenza del genere aperta per otto mesi. Sono stati stanziati 49 milioni di euro che ad oggi non sono stati spesi per cui il problema è più vivo che mai".

L'arrivo del ministro Bellanova potrebbe essere un momento importante di una partita travagliata. Eppure, commenta Falchi, "Si sta già parlando della nuova annata senza concludere la vecchia e sapere a che prezzo ci pagheranno il latte. Noi vogliamo garanzie per il futuro. Investiamo giorno per giorno nelle nostre aziende e non sappiamo se recupereremo neppure le spese. Continuiamo a navigare alla cieca senza sapere quanto ci pagheranno e se ci pagheranno".

Quasi inesistenti sarebbero stati i contatti fra i rappresentati dei pastori e l'assessore regionale Murgia in questi mesi. "L'abbiamo vista una sola volta, tre mesi fa, in occasione di un tavolo tenutosi in Commissione Agricoltura, da allora più nulla. Non abbiamo riscontrato alcun impegno tangibile ma solo ritardi inammissibili su una vertenza che dovrebbe salvare tanti posti di lavoro nell'Isola".

Per quanto riguarda invece la prospettiva di un nuovo stato di agitazione nel mondo delle campagne Gianuario Falchi ammette: "E' normale. La vertenza, come ho detto, è ancora aperta e quando a novembre ci sarà il conguaglio ci sarà molto malcontento perché non essendo stati spesi i soldi stanziati il problema non è risolto. La gente si sentirà ancora più delusa e tradita e il malcontento è diffuso. Abbiamo fatto l'impossibile per mediare e salvare i posti di lavoro ma i tempi della politica sono insostenibili. L'annata poi ci sta mettendo in difficoltà con la siccità e le greggi che non hanno da mangiare. Non ci sono soldi, i premi non arrivano con regolarità. Non ci sono i soldi del latte. Vogliamo sapere di che morte dobbiamo morire".