“Ai fini della ripartenza dopo il lockdown resosi necessario a causa della grave crisi sanitaria, il Governo nazionale ha adottato, tra le altre disposizioni, un protocollo nazionale per le misure da utilizzarsi da parte delle strutture ricettive: la Regione Sardegna, per quanto di competenza, è rimasta silente su quest’aspetto, nonostante la nostra sia una regione a forte vocazione turistica e ora i gestori di alberghi, hotel, ostelli, pensioni etc. si trovano a non sapere come comportarsi in caso di contagio accertato a soggiorno già iniziato”.

I Consiglieri regionali del Partito Democratico hanno presentato una interrogazione con la quale chiedono chiarimenti e sollecitano il Presidente della Giunta, l’Assessore regionale del Turismo e l’Assessore regionale della Sanità affinché si attivino per dare le corrette regole ai gestori di strutture ricettive. 

“La Regione Sardegna non risulta abbia adottato degli specifici protocolli idonei per adattare le disposizioni nazionali alla realtà locale, in cui l’offerta di soggiorno è soddisfatta prevalentemente da strutture ricettive di dimensioni medio –piccole. Ciò che crea difficoltà agli operatori economici è comprendere quali siano le misure da attuare nel caso in cui si verificasse un contagio da COVID19 quando il soggetto che pernotta nella struttura abbia già iniziato il suo periodo di soggiorno all’interno, ossia quando il caso non si sia palesato al momento dello sbarco, ma venga accertato successivamente, in fase di soggiorno iniziato", affermano i consiglieri.

"Riteniamo sia necessario definire quanto prima regole a cui attenersi in relazione al soggetto che risulta aver contratto il virus, alla famiglia dello stesso che eventualmente soggiorna con lui in Sardegna, alle persone che potrebbero essere venute in contatto con lui, nei confronti delle quali unica cosa certa è che debbano essere attivate azioni di isolamento e quarantena. Per ovvi motivi, tuttavia, legati agli spazi e alla logistica (soprattutto nel caso di strutture ricettive di ridotte dimensioni, che coprono gran parte dell’offerta di soggiorno in Sardegna, sia lungo le coste che all’interno del territorio), alberghi, hotel, ostelli, pensioni, etc., non sono attrezzate con locali idonei per garantire la permanenza di un soggetto COVID positivo. Per tale ragione, abbiamo chiesto al Presidente Solinas e agli Assessori regionali del Turismo e della Sanità di attivare, per quanto di competenza regionale, dei protocolli sanitari di riferimento da attuarsi in caso di contagio riscontrato nella fase successiva allo sbarco e a soggiorno iniziato, nonché di individuare sul territorio regionale delle strutture apposite (che non siano ovviamente quelle sanitarie già deputate al trattamento dei casi più gravi) ritenute idonee ad ospitare i soggetti che potrebbero contrarre il COVID-19 e quelli che vi sono entrati in contatto poiché queste persone, provenendo da zone situate oltre i confini regionali, sarebbero obbligate a trascorrere il periodo di isolamenti in Sardegna, essendo impensabile costringerle a un rientro presso la loro residenza in condizioni di rischio, in quanto causerebbero la maggiore diffusione del virus. Abbiamo chiesto inoltre che venga istituito un numero telefonico dedicato a questo tipo di emergenza”.