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Una bottiglia di champagne stappata per l'occasione e la frase "era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo…". Così Marco Rizzo, segretario del Pc, su Twitter e Facebook commenta la morte di Mikhail Gorbaciov. Cinguettio mandato in rete nella tarda serata di ieri, che ha sollevato un polverone di polemiche e critiche sui social.
Rizzo, candidato alla Camera di 'Italia sovrana e popolare' alle politiche, ha precisato all'Adnkronos: ''E' chiaro che la mia è una provocazione voluta, quasi di tipo dadaista, non sono mica stupido... Gorbaciov è un'icona della mondializzazione, del mainstream. Ha innescato il processo di globalizzazione che ci ha portato alla situazione attuale. Ogni giorno - avverte - ci sono persone che muoiono di guerra, di fame, di infortuni sul lavoro, di vaccini".
Parole condivise e ribadite anche pubblicamente, in risposta alle polemiche: "Una provocazione dadaista può svelare l’ipocrisia del mondo. Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni sul lavoro, per correlazioni coi vaccini. Ogni giorno, ogni sacro giorno. Muore uno della banda dei globalizzatori, uno che ha tradito il proprio paese, la propria storia. Metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome. Si scatena l’inferno. Di chi? Dei giornaloni, di quelli che hanno come editori quelli che costruiscono armi per uccidere. I loro lettori si indignano principalmente per la “caduta di stile”. Fottetevi, felice di esser diverso dai vostri padroni e da voi".