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"Sono diventata la sorella di tutti. Molti si riconoscono in me e nella frustrazione che mi ha accompagnato in questi anni in cui continuavo a sbattere contro Istituzioni ostili": usa parole semplici Ilaria Cucchi per presentare a Milano la sua candidatura al Senato con l'alleanza Verdi e Sinistra.
All'attivista e sorella di Stefano, ucciso dopo l'arresto nel 2009, bastano pochi minuti, accanto al segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, e alla portavoce nazionale di Europa Verde, Eleonora Evi, per raccontare la sua scelta: "Voglio mettere il mio bagaglio a servizio di tutti i cittadini come me. In ogni città le persone mi fermano e mi dicono 'daje, vai avanti'".
In questi anni, spiega, "ho dimostrato che non mi piace perdere". Una "cittadina comune" continua a definirsi, però "ho smesso di dire che non sono una politica. Di fatto faccio politica ormai da 13 anni, ma quella vera: mi vedrete molto poco in tv - promette - sarò in mezzo alla gente, durante questa campagna elettorale e anche una volta in Parlamento".
Sul tema delle carceri, a lei caro, nota amareggiata: "Il nostro programma è l'unico che lo affronta. Qualche giorno fa il garante nazionale (dei diritti dei detenuti, Mauro Palma ndr) ha fatto un appello a tutti i politici e hanno risposto solo i sottoscritti". Cucchi parla di "emergenza": le carceri "sono considerate discariche sociali". E, visibilmente commossa, aggiunge: "Pensiamo che la questione non ci toccherà mai da vicino, come pensavo io fino a 13 anni fa, ma dobbiamo ritenerci tutti responsabili, perché il problema nasce dall'indifferenza", mentre "dalla destra arrivano messaggi di odio e violenza. Credo che questo paese meriti ben altro".
In questa campagna elettorale, aggiunge, "sento parlare di tutto e del contrario di tutto. Noi ragioniamo in maniera diversa". A chi le chiede se la destra la spaventa, risponde: "Terrore. Ma tanto vinciamo noi".