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“Nel Sulcis-Iglesiente si riscontra una delle più alte prevalenze al mondo di casi di sclerosi multipla, una malattia multifattoriale che può essere causata anche da fattori ambientali” e “La Sardegna è una tra le 3 regioni più inquinate d’Italia, con oltre 445mila ettari di territorio che presentano un carico di veleni che hanno contaminato l’aria, l’acqua e la terra. La conseguenza è che un terzo della popolazione è esposto all’impatto di materiali inquinanti: sostanze tossiche, cancerogene, epigenotossiche, come le diossine e i metalli pesanti”.
Sono queste le motivazioni che hanno indotto I progressisti (prima firmataria la Consigliera Maria Laura Orrù) a presentare un’interrogazione sullo stato di inquinamento di tutto il territorio regionale e sulla piena applicazione del Registro tumori della Sardegna.
“La nostra isola è pesantemente inquinata e a pagarne le conseguenze è la salute degli abitanti residenti nelle aree più contaminate – così’ Orrù -. La Regione Sardegna deve urgentemente attivare un piano di bonifica capillare dei siti inquinati. È doveroso farlo da un punto di vista ambientale e sociale, sia per mettere in sicurezza il territorio e i cittadini, sia come opportunità per nuove forme di investimento e di lavoro, nel settore ambientale e in quello innovativo”. I
Tra le loro richieste anche l’istituzione di un Registro tumori regionale e un’indagine epidemiologica nel territorio isolano, indispensabili, a loro avviso, “Per l'analisi dello stato di salute di tutta la popolazione sarda”.