Anche la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere positivo alla proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione, spianando ulteriormente la strada all'approvazione da parte dell'Aula di Palazzo Madama, cui poi seguirà l'ultimo passaggio alla Camera.

"È un ulteriore importante passo in avanti che apre uno scenario nuovo per la Sardegna, del quale cominciamo finalmente a vedere la nuova luce. Andiamo spediti verso l'inserimento in Costituzione", ha detto il consigliere regionale sardo Michele Cossa (Comitato per l'insularità), ringraziando chi fino a oggi si è battuto per ottenere questo risultato, a partire dai parlamentari sardi. Il 30 marzo scorso l'Aula della Camera aveva dato il via libera alla modifica all'articolo 119 della Costituzione concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato. "Abbiamo davanti un percorso ancora da completare, che sperò contiamo di terminare entro luglio", ha concluso Cossa.

“Si avvicina dunque l’approvazione definitiva che - ha detto il Presidente Solinas - potrà garantire alla Sardegna il riconoscimento di molti diritti troppo a lungo negati. Mi conforta il consenso unanime che la proposta raccoglie, frutto della lunga azione politica da noi portata avanti in tutti questi anni. La Sardegna deve vedere riconosciuti gli svantaggi permanenti derivanti dalla propria condizione insulare, e poter ottenere pari opportunità di sviluppo rispetto al resto del Paese, senza più sopportare i pesanti handicap che hanno condizionato la nostra crescita”.

“Non ci fermeremo su questo terreno di lotta politica – ha continuato il governatore -. Dobbiamo proseguire nel percorso avviato sulle entrate, che grazie agli accordi da me sanciti con il Governo ha portato alla riduzione di 77 milioni l’anno del contributo alla finanza pubblica consentendo alla Sardegna un risparmio di 308 milioni sul prossimo quadriennio, e ha assegnato dal 2021 alla nostra Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che diventano 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022 (266 milioni nel triennio, fino a nuova intesa). È necessario, con il sostegno del Governo, portare avanti con forza anche le nostre rivendicazioni a Bruxelles".

"Chiediamo una revisione profonda della normativa europea, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori. La Sardegna non chiede privilegi, ma il riconoscimento di giusti e sacrosanti diritti", ha concluso Solinas.