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Il Consigliere regionale dei Progressisti, Gianfranco Satta (Progressisti), ha presentato una mozione in Consiglio regionale, firmata anche dai gruppi del Partito Democratico e Liberi e Uguali, per rendere accessibile, anche in Sardegna, l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) con metodo farmacologico in modalità Day Hospital.
“L’interruzione di gravidanza – dichiara Satta – risulta una delle scelte più difficili e dolorose che una donna possa affrontare durante la sua vita e, in tali casi, deve essere compresa e protetta attraverso l’uso di pratiche che limitino il più possibile la sofferenza fisica e psichica. Con l’evoluzione delle tecniche farmacologiche all’aborto chirurgico si è aggiunta la possibilità per la donna di ricorrere a quello farmacologico, considerato meno rischioso e più rispettoso della dignità personale”.
“Nonostante il Day Hospital sia ampiamente riconosciuto come il tipo di ricovero clinicamente più idoneo per tali prestazioni mediche, – aggiunge – in alcune parti d’Italia, tra cui la Sardegna, si procede ancora con il ricovero ordinario di tre giorni e, a tal proposito, si registrano alti numeri di dimissioni volontarie delle pazienti per evitare tale obbligo”.
“A riguardo, molte Regioni, tra cui Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio, si sono adeguate e praticano con regolarità il ricovero in regime di Day Hospital. Spetta, infatti, – a suo parere – alla Regione stabilire il percorso assistenziale idoneo per la donna che richiede l’IVG e definire quale sia il regime assistenziale più adeguato. Rientra, infatti, nell’autonomia regionale definire le misure per regolamentare l’erogazione e l’organizzazione del servizio”.
“Da un punto di vista etico – sottolinea il Consigliere –, quindi, non appare corretto prevedere un ricovero di tre giorni senza alcuna necessità clinica, né far gravare sulle donne la responsabilità, come già detto, di richiedere delle dimissioni volontarie. La scelta tra ricovero in Day Hospital o ricovero ordinario dovrebbe, in definitiva, essere lasciata al medico sulla base di valutazioni cliniche individuali”.
“Per tali ragioni, – conclude Satta – i sottoscrittori chiedono al Presidente della Regione e all'Assessore regionale dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale che venga resa accessibile anche in Sardegna l’IVG con il metodo farmacologico in regime di Day Hospital e non, come a tutt’oggi avviene, solo in regime di ricovero ordinario”.