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Manca ormai poco alle elezioni amministrative dell'8 e 9 giugno, quando gli elettori cagliaritani saranno chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.
Quello di Alessandra Zedda è uno dei cinque nomi in ballo per Palazzo Bacaredda. La candidatura a prima cittadina dell'ex assessora al Lavoro e vicepresidente della Giunta regionale è sostenuta dalla coalizione di centrodestra che, dopo il quinquennio targato Paolo Truzzu, ha scelto di puntare su un nome nuovo per governare Cagliari fino al 2029. Ecco l'intervista che Alessandra Zedda ha rilasciato a Sardegna Live.
Dopo quasi due mesi di campagna elettorale che aria si respira in casa centrodestra? È possibile bissare il successo delle scorse amministrative?
“Portiamo avanti quotidianamente un dialogo con la popolazione, le associazioni, le imprese e le categorie che operano in città con l’idea di riattivare la vita nei quartieri, la mobilità, la cultura, lo sport, il commercio e l’artigianato. Il lavoro fatto con la coalizione ci ha reso credibili e siamo noi la vera novità. Massimo Zedda, infatti, ha avuto la possibilità di amministrare Cagliari per otto anni come sindaco e poi da capo dell’opposizione in Regione, e sappiamo bene come è andata. Io non ho avuto l’opportunità di essere guida per questa città. Per la prima volta si ha la possibilità di avere una donna sindaco a Cagliari e in questo senso la partecipazione che avverto è sorprendente".
Se vincesse, quali saranno le prime tre emergenze sulle quali intervenire?
"Primo punto: accelerare la chiusura dei cantieri ed eliminare barriere e impalcature che rallentano la vita quotidiana di alcuni quartieri. Secondo punto: intervenire sulla pulizia della città con la raccolta differenzia. L’appalto dura fino ad ottobre, ma è necessario intervenire immediatamente per ridurre i tempi della prossima gara. Terzo punto: aprire nei quartieri gli uffici di prossimità che diventeranno punti di riferimento in termini di sicurezza, informazioni turistiche e servizi fondamentali soprattutto per anziani e giovani fungendo da supporto per le pratiche burocratiche, sanitarie, scolastiche e accademiche".
Altri snodi cruciali del suo programma?
"Doteremo l’amministrazione di un Piano del commercio, accelereremo l’adozione del Puc e interverremo sulla viabilità con un piano parcheggi straordinario. Servono servizi, welfare per le famiglie, sostegno alle imprese, alle associazioni e alla cultura che incentivino gli insediamenti in città. Riqualificheremo l’impiantistica sportiva partendo dallo stadio a Sant’Elia e passando per il palazzetto dello sport e le palestre scolastiche. Lavoreremo sul decoro delle periferie che sono la porta di Cagliari. Voglio lasciare due grandi opere: il recupero del Padiglione del sale per adibirlo a struttura di riferimento in ambito scolastico, culturale, professionale e congressuale; la realizzazione di un immenso spazio che ospiti qualsiasi evento all’aperto".
Cosa intende fare in continuità con la Giunta uscente?
"Come detto, occorre dare un’accelerazione ai cantieri che rappresentano un’opera importante per la città. Ora è il momento di far capire ai concittadini che si è sofferto il disagio, ma chiudendoli si può partire con quel riordino urbanistico di cui si avvertiva la necessità. Crediamo che in questo senso la nostra politica al femminile sia la proposta vincente. La storia ci sta dimostrando che è il momento di fare le cose con occhi, cuore, testa e la sensibilità delle donne così capace di cambiare il mondo".
Che Cagliari lascerebbe fra cinque anni ai suoi concittadini?
"Una Cagliari riabitata. I programmi che abbiamo sull’edilizia abitativa faranno sì che tutti possano permettersi di affittare una casa, che ci sia una forma di edilizia agevolata oltre quella popolare. Un’edilizia privata che viene equilibrata da un mercato con una domanda importante. Faremo in modo che i nostri giovani decidano di non andare via credendo in un’università che funziona e in un lavoro che c’è e determina un reddito dignitoso. Una Cagliari più appetibile per turisti e viaggiatori grazie alla valorizzazione delle nostre risorse. Ci auguriamo che fra cinque anni la continuità territoriale abbia garantito un’infinità di voli da e per Cagliari e che, a quel punto, Cagliari possa controllare la gestione dell’aeroporto che è una delle porte d’Europa e d’Italia".
Fra gli altri candidati quale la preoccupa di più?
"Per me sono tutti avversari e con rispetto li tratto da tali. L’unica preoccupazione che abbiamo è quella di far capire ai nostri concittadini che è l’ora della novità. Una novità positiva che ha voglia di occuparsi di loro per far sì che Cagliari conti. Invito tutti al voto affinché si scelga al primo turno la guida della città. Non c’è tempo da perdere per il futuro sindaco".
Perché i cagliaritani dovrebbero scegliere l’alternativa proposta da lei?
"Perché la nostra è una novità che fa già capire quale può essere il futuro della nostra città: bellissimo e speciale".