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"Proponiamo una lista unica, indipendente e nuova rispetto alle altre grandi coalizioni, responsabili del disastro in cui si trova ora la Sardegna. Formazioni di destra e di sinistra che hanno governato a turno e con Renato Soru che non si può certo fregiare di essere la novità, essendo stato un componente importante del Pd e presentandosi con un pezzo dello stesso partito e del partito di Calenda con parlamentari, consiglieri regionali rei del disastro". Queste le parole della segretaria nazionale dei Rossomori, Lucia Chessa, candidata alla presidenza della Regione Sardegna con la lista Sardigna R-esiste, che ha aperto oggi a Nuoro la campagna elettorale.
"Un avvio felice a giudicare dalla bella partecipazione che c'è stata", commenta. Lucia Chessa mette in guardia dai grandi leader nazionali che arrivano nell'Isola per la campagna elettorale: "Oggi Salvini, come cinque anni fa quando aveva promesso di far cambiare la condizione dei pastori con l'aumento del pezzo del latte, torna a promettere 1 miliardo di euro per le infrastrutture. Occorre una politica onesta capace di mettere a punto politiche alternative".
E sul programma la candidata di Sardigna R-esiste non ha dubbi sulle priorità: "Bisogna ripristinare la democrazia nel voto e il primo punto per noi è la riforma radicale della legge elettorale in vigore dal 2013 votata da centrodestra e centrosinistra compreso Soru, che all'epoca era in Consiglio regionale. È urgente il ripristino del diritto alla salute perché da anni per noi sardi non lo è più in quanto è diventato oggetto delle politiche di crescita aziendale. E tra le priorità c'è anche la sovranità energetica e in generale la produzione di energia: le nostre risorse, sole, vento e suolo devono produrre ricchezza per noi e non diventare assalto speculitavo alla nostra terra come sta succedendo adesso".