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“Purtroppo la programmazione urbanistica del Comune di Alghero è solo un triste ricordo”.
Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta il recente intervento critico del Comitato Zonale Nurra relativamente ai vincoli imposti dalla variante al piano regolatore generale adottata nel marzo del 2016, pomposamente definita “piano di valorizzazione della bonifica”, che impedisce agli agricoltori algheresi di ottenere i cospicui finanziamenti del PSR.
“L’elevato rischio idraulico associato a canali superficiali di raccolta acque nasce da un mero errore interpretativo commesso dalla RAS non tanto nel PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), quanto nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, ovvero il piano territoriale di approfondimento, integrativo del PAI stesso. Tale strumento è stato adottato definitivamente con Delibera n. 2 del 17.12.2015 senza che il Comune di Alghero opponesse alcuna osservazione in merito come invece fecero tra gli altri Comuni appartenenti allo stesso sub bacino, come Santa Maria Coghinas, Porto Torres, Valledoria o Bosa.”
Secondo l’ex sindaco di Alghero questa dimenticanza ha portato i successivi studi di pianificazione, ivi compresi quelli propedeutici al Piano di valorizzazione della bonifica stesso, ad operare scelte stringenti a carico delle aree gravate dal rischio esondazione fino a individuare, in corrispondenza di queste, zone H3 a vincolo totale di inedificabilità e, di fatto, sottratte al computo delle zone agricole.
“Questa superficialità nell’affrontare questo vizio interpretativo, che vede il Canale Urune, che è un "mansueto" canale di raccolta di acque superficiali, trattato alla stregua di un riottoso corso fluviale, rappresenta plasticamente il tracollo della politica pianificatoria del Comune di Alghero che invece di risolvere i problemi causati dal PPR di Soru inasprisce addirittura il quadro normativo vincolistico creando danni a decine di aziende agricole. Occorre una volta per tutte – chiude Tedde - che l’urbanistica venga nuovamente dotata di un assessore e, soprattutto, che l’amministrazione abbandoni gli annunci ad effetto, prenda coscienza dei problemi e metta in campo idee per la loro risoluzione. Magari coinvolgendo quelle forze di opposizione che in questa materia hanno dimostrato idee chiare e vista lunga”.