Ieri, giornata di insediamento della nuova giunta regionale guidata dalla governatrice Alessandra Todde, Paolo Truzzu è parso sereno. Strette di mano, sorrisi, saluti e scambi di opinioni coi suoi. Il candidato presidente del centrodestra, sconfitto dalla leader del Campo largo elle elezioni di febbraio, siederà fra i banchi dell'opposizione in Consiglio regionale nel prossimo quinquennio.

Dopo l'esperienza amministrativa alla guida della città di Cagliari, Truzzu (esponente di Fratelli d'Italia) ha deciso di non ricandidarsi per un secondo mandato passando il testimone all'alleata leghista Alessandra Zedda.

Il 52enne primo cittadino uscente traghetterà il capoluogo verso le amministrative di giugno prima di dedicarsi a tempo pieno alla nuova vita in Regione.

Non è la prima volta per Truzzu nella più importante assemblea sarda, dove aveva esordito nel 2014, eletto proprio fra le fila di Fdi a sostegno del candidato governatore Ugo Cappellacci. Anche allora sedette fra i banchi della minoranza perché le elezioni furono vinte dallo sfidante di centrosinistra Francesco Pigliaru.

Nel 2019 Paolo Truzzu venne rieletto, salvo poi lasciare il Consiglio regionale dopo la vittoria delle amministrative cagliaritano. L'affermazione arrivò al secondo turno, quando l'esponente del partito di Giorgia Meloni ebbe la meglio sulla competitor di centrosinistra Francesca Ghirra.

Poi, nella fase finale del suo mandato a Palazzo Bacaredda, la convergenza dei partiti di centrodestra sul suo nome per le elezioni regionali del 2024. Una scelta discussa e oggetto di un forte dibattito interno alla coalizione che alla fine ha scelto di non rinnovare la fiducia al governatore uscente Christian Solinas per puntare sul sindaco di Cagliari. Ma la corsa di Truzzu alla guida della Sardegna si è fermata il 25 febbraio con la sconfitta di misura da parte del Campo largo.