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I consiglieri regionali del Partito Democratico esprimono forte preoccupazione per le dichiarazioni espresse dall’assessore alla sanità Mario Nieddu, il quale, durante un incontro, avrebbe appunto detto che "la Sardegna sconta adesso un problema di costi che, dalle nostre previsioni, dovrebbe essere intorno al miliardo di buco nel bilancio regionale, tra minori entrate e spese aggiuntive per l’emergenza coronavirus”, tale situazione, prosegue l’assessore alla sanità “sarà difficile da sostenere, senza avere ripercussioni anche sul piano dell'assistenza sanitaria.
Dopo ben 3 settimane dalla ripresa sono innumerevoli le segnalazioni delle associazioni dei malati che segnalano disservizi all’attività sanitaria, proseguono gli esponenti DEM, e sono altrettanto numerose le denunce pubbliche di liste d’attesa inaccettabili, con la conseguenza di un accesso a prestazioni in regime privato molto costose e che portano alcuni cittadini a rinunciare con conseguenze gravi sulla salute.
Durante il periodo Covid, si legge ancora nell’interrogazione, le attività ospedaliere sono state ridotte per oltre l’80% e quelle ambulatoriali sono state sospese, ad oggi non si conoscono le spese effettuate dalle aziende sanitarie durante il periodo Covid e invece sono noti gli interventi di alcune autorevoli istituzioni che hanno acquistato e donato alla Regione attrezzature utili ed essenziali per affrontare l’emergenza.
Con l’interrogazione depositata dai consiglieri DEM, primo firmatario il capogruppo Gianfranco Ganau, alla luce delle dichiarazioni fatte dall’esponente dell’esecutivo, chiedono di sapere come si stata fatta la quantificazione esatta del miliardo di euro e quali siano le minori entrate del periodo 9 marzo - 3 giugno e i maggiori costi; quali sono le ripercussioni che prevede sul piano dell’assistenza sanitaria e dove sono localizzate, in termini di strutture ospedaliere e territoriale e in termini di patologie più esposte alla minore assistenza; quale sia l’entità per la Sardegna e quali siano le modalità di spesa dei 6 milioni di euro della specialistica ambulatoriale; rispetto al progetto di abbattimento delle liste d’attesa da 20 milioni di euro, su quali presupposti è stato preparato, come funziona e quali siano gli obiettivi quantitativi, gli interventi previsti e i risultati attesi, e se tale progetto sia stato adeguato al post covid; se tale progetto preveda il coinvolgimento del sistema pubblico o intervenga anche sul privato accreditato.
Da non sottovalutare, concludono gli esponenti DEM, che i costi nell’intero Paese ammontano nell’insieme ad 1,7 miliardi, come autorevolmente riportato dall’Università Cattolica, e che di tale costo più di un terzo ricade nella sola Lombardia.