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“Vaccini ai vicini”. Si intitola così il duro post che il leader dei Progressisti in Consiglio regionale, Massimo Zedda, ha scritto sulla propria pagina Fb criticando la Regione sulla campagna vaccinale, con particolare riferimento ai vaccini per i lavoratori dell’assessorato alla sanità, in programma lunedì.
“Il presidente della Regione decanta la macchina organizzativa messa in piedi in Sardegna per le vaccinazioni. Intanto le somministrazioni agli over 80 vanno a rilento e la stragrande maggioranza dei pazienti deboli non sa ancora quando, come e dove riceverà la prima dose. Nel frattempo il presidente Draghi, in una delle sue poche uscite pubbliche, richiama le Regioni a un lavoro più attento rispetto alle priorità date dal piano nazionale e il commissario per l'emergenza Covid Figliuolo ha sul suo tavolo il caso dei ritardi nell'Isola in primo piano” scrive Zedda.
“Mentre succede tutto questo, lunedì pomeriggio saranno vaccinati i lavoratori dell'assessorato regionale alla Sanità: tutto messo nero su bianco in una email interna che ha girato ieri sulle caselle di posta elettronica dei dipendenti, molti dei quali operano in smart working. Una vergogna, di cui il presidente deve rendere conto. I casi sono due: o non sa niente, e quindi non controlla la macchina amministrativa, oppure sa e deve spiegarlo. Il punto è che non esiste una spiegazione plausibile ma soprattutto non ci sono regole, non ci sono priorità, non c'è nessuna trasparenza” attacca il consigliere regionale di centrosinistra.
“Eppure, nonostante tutti gli indicatori nazionali mostrino il contrario, continua a dire che tutto va bene. Cioè secondo lui vanno bene i vaccini portati in più a Villasimius nonostante si conoscesse il numero di anziani da vaccinare, vanno bene le liste preparate all'ultimo momento nell'Oristanese dove pare siano inseriti non solo aventi diritto ma anche qualche parente. Il presidente dice che va tutto bene. Invece va tutto ad ingrossare la percentuale di vaccinati che rientrano nella categoria “altri”, attualmente pari al 20 per cento, una cifra altissima visto il basso numero di dosi somministrate in Sardegna. Chi siano questi altri non si sa, il fatto certo è che i vaccini fatti ad “altri” sono sottratti a chi ne avrebbe davvero diritto. Per urgenza, non per conoscenza” conclude Massimo Zedda.