"Il decreto del Governo sulle aree idonee per le energie rinnovabili è paradossale: da una parte dovrebbe consentire la regolamentazione delle aree idonee limitando ad esse la nascita di nuovi impianti, dall’altra consente di presentare ulteriori progetti per altri 6 mesi come fossimo in carenza di proposte, come in un liberi tutti". Così il deputato sassarese del Pd Silvio Lai, membro della Commissione Bilancio.

"In realtà invece in Sardegna siamo di fronte a 2GW già installati - aggiunge l'esponente dem - che dovranno crescere sino a 6GW per raggiungere i giusti obiettivi di transizione energetica confermati dal Governo Meloni con il PNRR e ad oggi ci sono richieste già presentate per oltre 60GW, ovvero 10 volte tanto. Oltre al limite paesaggistico e morale si oppone alla installazione di tutta questa eventuale nuova potenza il fatto che in Sardegna non possa essere utilizzata o trasportata energia elettrica oltre un certo limite che nel futuro, con il Tyrrenian Link costruito entro il 2030, raggiungerà un massimo di 3GW oltre i consumi attuali in Sardegna sono di circa 1,4GW". 

"Anche essendo con convinzione a favore delle rinnovabili, senza se e senza ma, la domanda che dobbiamo porci è cosa ne facciamo di tutto l’installato in più considerati questi limiti fisici all’uso e al trasporto?", domanda Silvio Lai.

"Anche per questo occorre garantire una sospensiva nel decreto e applicare criteri restrittivi ai progetti già presentati, tra cui il consenso dei territori, e non può farlo la Regione da sola senza la collaborazione del Governo che va pretesa senza differenze di parte, nella leale collaborazione istituzionale dovuta, e non è utile un conflitto a prescindere che danneggerebbe soprattutto l’isola, come si è visto in questi anni", conclude Lai.